Cerca e trova immobili

CALCIOGabriele: "Ascolto tutti ma decido io"

26.10.12 - 07:04
Il tecnico del Bellinzona ha presentato il derby che i suoi giocheranno sabato col Locarno. Ha anche parlato della sua avventura sulla panchina dei granata, difficile in principio ma più che soddisfacente
Ti-Press
Gabriele: "Ascolto tutti ma decido io"
Il tecnico del Bellinzona ha presentato il derby che i suoi giocheranno sabato col Locarno. Ha anche parlato della sua avventura sulla panchina dei granata, difficile in principio ma più che soddisfacente
SPORT: Risultati e classifiche

BELLINZONA – L’Aarau corre ma il Bellinzona non è da meno. Nelle ultime settimane i granata sono, infatti, gli unici a essere stati in grado di tenere il passo della capolista. Quattro successi in fila, tredici punti in cinque giornate, hanno permesso ai ragazzi del presidente Giulini di sganciarsi dal gruppone di centro classifica e di lanciarsi alla rincorsa della lepre del campionato.

Un bel colpo per una squadra, una società, passato attraverso la bufera dell’esonero di Raimondo Ponte e irritata dal “caso” Yakin, il fuoriclasse che non vuole saperne di fare il fuoriclasse. Se, con Hakan fuori, a curare gli acciacchi, il Belli si è messo a correre il merito è anche di Francesco Gabriele, mister tacciato come prestanome e invece rivelatosi uomo di calcio. “È stato strano ricevere tante critiche prima ancora di aver potuto dimostrare il mio valore – ha sottolineato proprio l’allenatore granata – ma forse questo fa parte del gioco. Io chiedevo solo di poter essere giudicato per il mio lavoro”.

Le settimane sono passate. I giudizi, positivi, ora possono cominciare a essere credibili…
“Non abbiamo fatto ancora nulla, questo deve essere chiaro. Le vittorie, i punti, ci rendono ovviamente felici ma non cambiano molto la nostra situazione”.

Che sarebbe?
“Quella della squadra che insegue. Del club costretto a vincere spessissimo per non perdere ulteriore terreno dalla vetta”.

Rispetto al recentissimo passato, adesso a Bellinzona si guarda con grande fiducia al prosieguo del campionato. Qual è il segreto per questo cambiamento?
“Non penso ci siano segreti per spiegare il nostro momento di forma e i risultati ottenuti. Tutto quanto è solo figlio del lavoro quotidiano. Io do il massimo, ci metto grinta e impegno. Mi aspetto che anche i ragazzi facciano lo stesso. Partendo da questi presupposti si può pensare di fare bene”.

I granata vincono, questo è vero, ma lo fanno sempre soffrendo, sempre con un solo gol di scarto sull’avversaria.
“È successo praticamente sempre e quindi non può essere considerato un caso. Io sono il primo a fare autocritica e dico che non siamo ancora bravi, non abbastanza da chiudere in anticipo le partite. Però dobbiamo anche ricordarci che, spesso, non incassiamo gol: questo vuol dire che, almeno in difesa, siamo cresciuti parecchio”.

Migliorare, sempre e comunque, è l’unica via per rimanere competitivi.
“Sono d’accordo. Non possiamo “sederci”. Non ora soprattutto: sabato (ore 17.45 al Lido, ndr) a Locarno ci attende una partita difficilissima. Le bianche casacche hanno uomini di qualità e bisogno di punti: sono il peggior avversario possibile che ci poteva capitare in questo momento. Sottovalutarli sarebbe sbagliatissimo e potrebbe costarci caro”.

Si muove sempre con i piedi di piombo il mister che tutti criticavano, che tutti dipingevano come prestanome per Tavares…
“Chi conosce Francesco Gabriele sa benissimo che questi non avrebbe mai accettato un incarico solo di facciata. Può sembrare arrogante ma le pochissime esperienze maturate nel calcio mi hanno fatto capire l’importanza del patentino UEFA: ottenendolo, a soli 35 anni, ho dimostrato che qualcosa di buono, nel pallone, l’ho fatto. Se a Bellinzona mi hanno cercato lo hanno fatto per le mie qualità e non per gli attestati o i diplomi. Ricordate: mi confronto quotidianamente con lo staff, ascolto tutti, ma poi, alla fine, sono io quello che prende le decisioni”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE