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AUTOMOBILISMOde Villota: "Il mio sogno era la Formula 1, ora vado oltre"

10.10.12 - 17:01
La 32enne pilota spagnola è serena e nella sua prima intervista ha dichiarato di sentirsi ancora un pilota
Keystone
de Villota: "Il mio sogno era la Formula 1, ora vado oltre"
La 32enne pilota spagnola è serena e nella sua prima intervista ha dichiarato di sentirsi ancora un pilota
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MADRID (Spagna) - Tre mesi fa è stata vittima di un tremendo incidente al Duxford Airport, dove stava effettuando un test aerodinamico per conto della Marussia, in seguito al quale ha perso l'occhio destro per le lesioni riportate nel violento impatto avvenuto contro la sponda del bilico del team. Maria de Villota ricorda tutto quello che le è successo, affermando che quell'incidente ha cambiato il suo modo di vivere e di misurare le cose, ma non se la sente di chiudere definitivamente la porta a un suo ritorno nel mondo delle corse.

La 32enne pilota spagnola ha confessato le sue emozioni e le sue aspettative per il futuro in un'intervista alla rivista spagnola Hola, la prima dopo la convalescenza: "Mi ricordo tutto, anche il momento dell'impatto. Quando mi sono ripresa c'erano tantissime persone intorno a me e non sapevano se avrei parlato o come avrei parlato. L'incidente mi ha dato un'altra prospettiva della vita, delle cose che contano veramente. Mi ha insegnato che per ottenere quello che vuoi devi essere pronta a fare dei sacrifici e raggiungere i tuoi obiettivi attraverso degli sforzi. Ora ho un occhio solo, ma percepisco più cose rispetto a prima".

"La mia vita prima era una continua corsa contro il tempo - ha continuato la ragazza - ora invece riesco a riflettere di più sulle cose e a misurarle in un'altra maniera. Presto dovrà sottopormi a un altro intervento, ma il peggio è passato. Se potrò continuare a correre? Non lo so ancora, dipende dalla licenza. So che negli Stati Uniti ci sono dei piloti che corrono anche se hanno un occhio solo. Il problema è che ho perso il senso della profondità, perché è il funzionamento congiunto dei due occhi che ti fa percepire la prospettiva. Dunque, mi chiedo spesso se nel mio futuro c'è ancora un ruolo da pilota o dovrò inventarmi qualcosa di diverso: al momento però non ho ancora una risposta. La mia vita comunque ora va oltre i miei sogni, perché il mio era la Formula 1 e l'ho raggiunto. Io comunque mi sento ancora un pilota". (ITM)

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