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CALCIOFelipe Martins, da Lugano a Montreal alla ricerca della gloria

10.05.12 - 13:10
Il talentuoso brasiliano ha iniziato la sua avventura in MLS alla ricerca della sua dimensione per mettere in luce le sua qualità, coach Jesse March: "Un ragazzo dalle notevoli doti"
Keystone
Felipe Martins, da Lugano a Montreal alla ricerca della gloria
Il talentuoso brasiliano ha iniziato la sua avventura in MLS alla ricerca della sua dimensione per mettere in luce le sua qualità, coach Jesse March: "Un ragazzo dalle notevoli doti"
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MONTREAL (Canada) - Tra gli anni 2009 e 2011 sull’erba di Cornaredo, i tifosi bianconeri hanno avuto l’opportunità di ammirare un giovanissimo brasiliano che rispondeva al nome di Felipe Martins, potendo anche esultare per i suoi 7 gol realizzati nelle 50 partite disputate con la maglia della squadra del patron Preziosi.

Ora quel ragazzo ha 21 anni, e dal dicembre scorso ha deciso di cambiare vita e di provare l’esperienza oltreoceano, nella MLS americana, il campionato nel quale militano personaggi dai nomi altisonanti come Beckham, Henry, Donovan, Corradi e Ferrari (questi ultimi due sono suoi compagni di squadra); giocatori un po’ in là con l’età, ma pur sempre campioni dal passato glorioso e che con le loro qualità riescono ancora ora a regalare gioie agli occhi dei propri tifosi.

Martins non è da meno, secondo le parole al miele pronunciate dal suo allenatore e riprese dal sito tribalfootball.com. Infatti Jesse March, head coach dei Montreal Impact, è rimasto molto impressionato dall’esplosione e dalle qualità del giovane brasiliano, che nelle prime 10 partite in cui ha sempre preso parte, è già riuscito a realizzare la sua prima rete.

“Felipe è un ragazzo di 21 anni, ma interpreta il gioco e ha una visione del calcio come se ne avesse 30 – ha dichiarato un raggiante March – Il suo senso tattico, la sua abilità con la palla, il modo in cui si è adattato al campionato MLS è davvero notevole”.

Il 21enne ha ovviamente un margine di crescita molto elevato e ciò potrebbe portarlo a diventare una stella non solo del campionato americano, cosa che premierebbe ancora di più il suo coraggio e la sua scelta di attraversare l’Oceano e di trovare “la sua America” proprio in quel continente da sempre visto come un miraggio, un punto di arrivo per molti emigranti in cerca di fortuna.

“Noi continueremo ad aiutarlo, a fargli capire come migliorare, ma lui è e resterà un ragazzo, un punto fondamentale per la nostra squadra, questo è sicuro” ha concluso il suo allenatore.

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