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BELLINZONAUna bella storia d’amore sulle note di Vasco

07.01.13 - 08:36
Due chiacchiere con Cristiano Perli, autore di Una bella storia d’amore
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Una bella storia d’amore sulle note di Vasco
Due chiacchiere con Cristiano Perli, autore di Una bella storia d’amore

BELLINZONA - Dallo sport all’amore, come mai questa virata? Già, questo è un po’ quello che pensano tutti quando si associa il mio nome ai romanzi. Cristiano Perli: quello che scrive i romanzi sull’Hockey Club Ambrì Piotta. Poi ti capita fra le mani una storia, Una bella storia d’amore, e ti senti disorientato. In realtà non è proprio andata così. Un giorno mia moglie mi ha chiesto quando le avrei fatto leggere una bella storia d’amore…

La gestazione, ci spiega Cristiano, è stata molto lunga tant’è che tra la richiesta di sua moglie e l’uscita del romanzo è passato diverso tempo soprattutto a causa di un concorso letterario che l’ha tenuto bloccato nove mesi ripagandolo però con un soddisfacente secondo posto.

C’è qualcosa di autobiografico nella vicenda? Tutto e niente. Certo, nei personaggi si coglie spesso qualcosa di famigliare, ma le storie sono inventate. Poi, chiaro, a Imola, per il concerto di Vasco Rossi che dà l’inizio alla storia, c’eravamo sul serio... ma questa è un’altra cosa.

Sei un fan di Vasco Rossi? Se ti dico che mentre rispondo alle tue domande ho in sottofondo il Live Kom 2011 del concerto tenutosi a Milano, tu cosa ne dici?

Credi nelle anime gemelle? Sì, ma non basta. Devo confessarti un segreto. Ho un’amante: mia moglie. Cosa intendo? È semplice.  Sono convinto che l’amore sia un bene dal valore inestimabile, da difendere giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, a denti stretti, con tutte le proprie forze. Difenderli dall’usura della quotidianità che cerca di logorarlo facendolo appassire come un fiore.

Sulla scia di quanto scritto da Fazioli nella prefazione: quali sono i dettagli che ti colpiscono nella quotidianità che poi usi per impreziosire i tuoi personaggi? Tutto può andar bene: un dettaglio, un ammiccamento, una piccola emozione da cogliere al volo e trascrivere. Nelle pagine di Una bella storia vi è un botta e risposta fra i personaggi mentre fanno acquisti per la cena della sera.

“Vino? Preferenze?”
“Fai tu.”

“Allora iniziamo con un bianco e continuiamo con un Chianti.”

“E il Prosecco? Cosa si festeggia?”
“Non lo so, iniziamo a prenderla, poi una scusa la troviamo.”

Questa è “vita vissuta”: ho trascritto un dettaglio successo veramente. Eravamo mia moglie ed io a fare la spesa, l’ultima risposta l’ho data alla commessa che è stata forse un pochino troppo curiosa, ma era la verità.

Hai intitolato il libro: Una bella storia d’amore, quali sono gli ingredienti che rendono Bella una storia d’amore? La magia. La respiri nell’aria quando una storia d’amore è bella. Rilevi fra i due una complicità che li lega, quella voglia di giocare come fossero ancora adolescenti. Se vai per strada e rimani a osservare le coppie che passano, ti accorgi di chi sta vivendo una bella storia d’amore e chi invece l’ha conclusa o magari ha schiacciato il pulsante della messa in pausa sul telecomando del loro film d’amore

L’ostacolo più difficile da sueprare durante la stesura?
La costruzione del personaggio femminile. In questo caso ha collaborato anche mia moglie. Certo che alla fine ne è uscita una ragazza tostissima che ha saputo reggere tutta la storia.

Il prossimo libro: amore o sport? Il prossimo e i prossimi: amore. Ho in vista una nuova pubblicazione per maggio con Amore stregato. Vi sarà una retrospettiva nel mondo dei cavalieri in quella che è la Bellinzona medioevale, giusto per spiegare come una tresca accaduta fra le mura ai piedi di Castelgrande complichi oltremodo la vita di una ragazza dei giorni nostri. Mi sono divertito come un pazzo nel scrivere questa storia che corre, come le precedenti, fra le vie delle nostre città.

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