Cerca e trova immobili

SANREMOPrima serata: fischi ed erotismo, una conduzione imbarazzante e gli eliminati

17.02.10 - 08:43
Internet
Prima serata: fischi ed erotismo, una conduzione imbarazzante e gli eliminati

SANREMO - Le prime vittime di Sanremo hanno nomi illustri. Nella tarda serata di ieri sono stati annunciati i cantanti che non hanno superato la selezione della prima serata. Gli eliminati sono dunque Toto Cutugno, Nino D'Angelo e il trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici. Ma non tutte le speranze sono date per vinte, dato che giovedì si giocheranno i due posti dei ripescati insieme ai due eliminati della serata di domani.

La conduzione - Una prima serata che è stata caratterizzata da una imbarazzante conduzione di Antonella Clerici, accompagnata da un valletto del tutto fuori posto come il calciatore Antonio Cassano, visibilmente imbarazzato e incapace di una battuta divertente. Una conduzione goffa, priva di carisma per una conduttrice che si è rivelata inadatta per festeggiare il 60esimo del Festival. La prima canzone è arrivata dopo mezzora dall'inizio della kermesse.
Fischi ed erotismo - Una prima serata che passerà alla storia per i fischi al principe: l'imbarazzante canzone del trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici è stata fischiata dal pubblico in sala. E verrà ricordata pure per il finale sexy di Dita Von Teese, la diva del burlesque che si è immersa seminuda nel suo numero più celebre, il bagno nella coppa di champagne.
Le canzoni - Per il resto non passerà di certo alla storia per la qualità delle canzoni. la serata si è aperta con Irene Grandi e il suo "La cometa di Halley", brano che non ha la forza di "Bruci la città", ma che si è rivelato alla fine una delle canzoni più convincenti di questo Festival. Nutrita la schiera dei ragazzi che arriva dai reality musicali, il migliore è stato Valerio Scanu con un pezzo alla Tiziano Ferro, ma anche Marco Mengoni con "Credimi ancora" e Noemi con "Per tutta la vita" hanno portato al Festival due buone canzoni. La più apprezzata dalla critica è stata Malika Ayane, con una canzone poco festivaliera dal titolo "Ricomincio da qui", per lei sono stati scomodati aggettivi quali "classe e originalità".
Arisa è rimasta fedele al suo personaggio sopra le righe e si è fatta accompagnare per la sua "Malamoreno" dalle eccezionali sorelle en travesti Marinetti Sisters. Ha pagato lo scotto del dialetto napoletano, forse troppo poco comprensibile al pubblico al di fuori dell'area partenopea, Nino D'Angelo, bocciato dalla giuria demoscopica. Stessa sorte anche per Toto Cutugno, messo al palo da una canzone tutto sommato nemmeno bruttissima, ma stralciata da un'esecuzione pietosa.
Superano il turno Simone Cristicchi con il suo ritratto umoristico dell'Italia e con il tormentone Sarkono-Sarkosi di "Meno male", Povia e la sua canzone delle polemiche "La verità", brano senza infamia e senza lode. Sullo stesso tenore "La notte delle fate" di Enrico Ruggeri, brano non proprio tra i migliori che Enrico abbia composto nella sua carriera. Promossi anche Irene Fornaciari e i Nomadi con "Il mondo piange", i Sonohra con "Baby" e Fabrizio Moro con "Non è una canzone".

Sal Feo
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE