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TICINOTicinesi a Sanremo, tra successi e sogni infranti

16.02.10 - 10:30
Qualcuno è riuscito a salirci sul palco del festival. Qualcuno si è fermato prima. Ecco i ticinesi che con Sanremo hanno qualche conto in sospeso. Stasera al via la kermesse canora
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Ticinesi a Sanremo, tra successi e sogni infranti
Qualcuno è riuscito a salirci sul palco del festival. Qualcuno si è fermato prima. Ecco i ticinesi che con Sanremo hanno qualche conto in sospeso. Stasera al via la kermesse canora

LUGANO - Quante volte il Ticino è approdato a Sanremo? Fresche nella memoria comune, inevitabilmente, sono le apparizioni, o meglio le partecipazioni di Paolo Meneguzzi. Egli si è imposto all’evento canoro già a partire dal 2001 all’interno del concorso dedicato alle “nuove proposte”, mentre a partire dal 2004, con scadenze piuttosto regolari, lo ricordiamo nella sezione “big”. Il Festival di Sanremo gli ha fornito popolarità, singoli a rotazione ovunque, tra successi e insuccessi, comunque, Meneguzzi continua tutt’oggi il suo percorso.

Un sogno che continuerà, Kay Buzzi - Ma non è così per tutti, all’interno dei concorsi, ovviamente, c’è chi vince e c’è chi perde: l’ultimissima a pagarne le spese è stata Kay Buzzi, giovanissima cantante bleniese, nemmeno diciassettenne che, nonostante la buona abilità canora notata da Giovanni Poggio e Massimo Priviero, è stata scartata. Ma il Festival di Sanremo sostiene che “il sogno deve continuare”. È vero, deve continuare eccome, poiché il brano di Kay non ha davvero nulla da invidiare ai partecipanti selezionati durante le edizioni precedenti. “Ci provai anch’io per tre volte – sottolinea Davide Buzzi, il padre di Kay, anche lui cantautore – l’ultima volta fu nel 1996 e in quel momento sfiorai davvero l’ammissione. Il punto decisivo a mio svantaggio fu quello di non avere per le mani un contratto discografico. Per quanto riguarda Kay, invece, si tratta di semplice sfortuna, perché ha davvero le carte in regola. Ci proverà ancora. Indubbiamente. È una ragazza molto ostinata. Lo ha dimostrato. Con questo suo progetto Kay vuole ribadire ancora una volta che si può guarire, si possono superare malattie che ti debilitano per anni: lei ha combattuto la leucemia dal 2001 e ce l’ha fatta. Attraverso il testo de Il cielo è ancora più blu (ascoltalo in Myspace), si vuole raccontare, desidera mandare un messaggio a chi, in questo momento, sta combattendo a denti stretti”.

I tentativi di Irina Simoneta e i fratelli Broggini - Inoltre, quest’anno, con esito negativo, hanno tentato la selezione per la categoria “giovani” attraverso SanremoLab anche Irina Simoneta  e i fratelli Ivan e Gabriel Broggini : “nonostante l’esito finale non sia andato bene, non posso affermare che non sia stata un’esperienza positiva – sostiene Irina Simoneta – durante una settimana di lavoro all’interno dell’accademia sanremese, per esempio, abbiamo avuto l’opportunità di farci fornire consigli da personaggi del calibro di Zucchero e di Jovanotti”. Anche Gabriel Broggini è della stessa opinione, malgrado abbia notato una sorta di superficialità da parte degli addetti ai lavori: “in pratica sono poche le possibilità che qualcuno con un ottimo spirito critico ascolti la tua canzone – afferma Broggini - sotto certi aspetti, SanremoLab mi ricorda una macchina mangiasoldi poiché ogni concorrente deve sborsare dai trecento ai quattrocento euro per l’iscrizione”.

Sfuma il sogno di Sanremo per colpa di un pacco - Antonio Andali, un giovane bellinzonese, invece, è stato coinvolto all’interno di una curiosa vicenda già apparsa sui quotidiani lo scorso settembre: “il pacco postale che conteneva le mie registrazioni e i relativi documenti è stato smarrito, era fermo all’aeroporto di Linate. Malgrado mi avessero confermato l’ammissione all’accademia SanremoLab, a seguito di questo intoppo mi hanno rispedito a casa. Oggi non ho ancora capito cosa sia successo veramente, non posso affermare con certezza che si tratti di un problema legato solo alla spedizione”.

Alessandro Mara due volte a Sanremo - Durante gli ultimi quindici anni, comunque, si è visto catapultare sul palco del festival anche Alessandro Mara. Qualcuno lo ricorda? Esordì con Chiara (ascoltala in Youtube), un brano dai piacevoli sapori pop datato 1995, che gli generò l’accesso alle selezioni sanremesi nella categoria “giovani”. Tentò di nuovo e ci arrivò ancora con Attimi. Nonostante una  produzione firmata Eros Ramazzotti e un paio di collaborazioni in qualità di autore con Fausto Leali, la sua carriera canora terminò poco dopo con l’eccezione di qualche sporadica apparizione nella Svizzera Italiana attraverso il progetto per bambini Mara e Meo. Ora è un avvocato di Lugano. Qual è oggi, con le luci del palcoscenico abbassate, l’opinione di Alessandro Mara? “Devo ammettere che le esperienze sanremesi sono state più che positive – sostiene Mara – da qualche anno ho abbandonato un’attività che, nonostante tutto, mi ha dato molteplici soddisfazioni. È stata una scelta ponderata, ho valutato diversi aspetti e, senza troppi ripensamenti, ho trovato la mia strada continuando e portando a termine i miei studi in diritto.” 

Non si entra senza un contratto discografico - Una serie di testimonianze piuttosto positive che però lasciano intravvedere qualche perplessità sulle reali possibilità di accedere a Sanremo da parte dei cantanti ticinesi, soprattutto per coloro senza un contratto discografico. Questo, quindi, non è un problema di Meneguzzi, bensì di quasi tutti gli altri. Resta, indubbiamente, un punto interrogativo la vicenda di Antonio Andali che da un paio di anni è legato alla MB Management di Milano.

Un altro giovane ticinese che potrebbe tentare la carta è Denis Angelucci il quale, attraverso il suo pop d’autore che si snoda brano dopo brano all’interno del suo secondo e ultimo disco Riparto da qui, sembra avere davvero i numeri giusti per farsi avanti. Deve solo provarci.

Marco Sestito

 

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