Cerca e trova immobili

STATI UNITIGli Stati Uniti pagano la pensione a decine di nazisti

20.10.14 - 21:02
La rivelazione choc arriva dall'agenzia stampa AP, dopo due anni di indagini
Gli Stati Uniti pagano la pensione a decine di nazisti
La rivelazione choc arriva dall'agenzia stampa AP, dopo due anni di indagini

WASHINGTON - Ex militari tedeschi sospettati di crimini di guerra ed ex SS che operarono nei lager nazisti si godono ora la pensione a spese dei contribuenti americani. È la rivelazione shock dell'agenzia di stampa statunitense Associated Press (AP), dopo due anni di indagini, interviste e documenti ottenuti tramite il Freedom of Information Act, la legge che dà diritto ad accedere ad informazioni protette dal governo Usa.

Secondo l'inchiesta, il governo americano ha continuato a versare milioni in pensioni a decine di nazisti espulsi dagli Stati Uniti quando si decise di privare loro della cittadinanza americana perché sospettati di crimini di guerra. Nazisti entrati negli Usa mentendo sul loro passato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra questi ci sono soldati delle SS che facevano la guardia ai campi dove sono morti milioni di ebrei, soldati che hanno partecipato allo sterminio del ghetto di Varsavia dove furono uccisi 13'000 ebrei, e un collaboratore dei nazisti che rese possibile l'arresto e l'esecuzione di migliaia di ebrei in Polonia.

Le pensioni venivano erogate con la benedizione del Dipartimento della Giustizia di Washington che le usava come una sorta di merce di scambio per i nazisti che accettavano di andarsene dal Paese, oppure che semplicemente scappavano prima di essere deportati. Tra coloro che sono ancora in vita è il caso dell'ex guardia di Auschwitz Jakob Denziger, 90 anni, che dopo aver realizzato il sogno americano, nel 1989 ha dovuto lasciare gli Stati Uniti a causa della cosiddetta pratica 'Nazi Dumping', ossia lo sbarazzarsi dei nazisti sospettati di crimini di guerra.

Dopo aver fatto le valigie ed essere fuggito in Germania, Denziger si è stabilito in Croazia e tutt'oggi riceve ben 1500 dollari al mese dalla Social Security americana, circa il doppio di quanto prende in media un operaio croato. Ci sono poi Peter Mueller, 90 anni, ex SS in un campo di concentramento in Francia tornato in Germania dagli Usa nel 1994; e Wasyl Lytwyn, 93 anni, anche lui ex SS che partecipò alla strage di ebrei a Varsavia e che oggi vivrebbe in Ucraina; e infine Martin Hartmann, 95 anni, una guardia del campo di concentramento di Sachsenhausen, alle porte di Berlino, città in cui è tornato dopo aver lasciato gli Usa.

Associated Press scrive che la pratica di elargire pensioni era un modo per sbarazzarsi rapidamente di sospetti criminali. L'appiglio, infatti, consentiva alle autorità americane di evitare lunghi e costosi processi per la deportazione che potevano andare avanti per anni prima di costringere il sospettato a lasciare il Paese. Oppure si poteva correre il rischio di perdere il processo e quindi lasciare che sospetti criminali, complici diretti o indiretti dello sterminio di milioni di ebrei, continuassero a vivere su suolo americano.

Dal 1979 almeno 38 dei 66 sospettati mandati via dagli Usa hanno mantenuto la loro pensione. E ad oggi sono almeno quattro quelli ancora in vita che continuano a riceverla. Inutili i tentativi di porre fine a questa situazione a dir poco imbarazzante. L'ultimo tentativo fallì 15 anni fa. Il figlio di Denzinger, che attualmente vive negli Stati Uniti, ha semplicemente detto che il padre si merita la pensione del governo americano perché per anni ha pagato le tasse.

ats

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE