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VALLESEUn’altra sfida per l’indistruttibile Toyota Hilux

05.11.16 - 20:48
Può lavorare come un mulo, trainare carichi pesanti e affrontare il fuoristrada più impervio. Ma può anche fare da apripista ad un Rally? Ci abbiamo provato in Vallese.
Un’altra sfida per l’indistruttibile Toyota Hilux
Può lavorare come un mulo, trainare carichi pesanti e affrontare il fuoristrada più impervio. Ma può anche fare da apripista ad un Rally? Ci abbiamo provato in Vallese.

Ci sono veramente tanti modi in cui poter impiegare un Hilux. Il più estremo di tutti ve l’abbiamo mostrato qualche mese quando ci siamo avventurati attraversando i luoghi più impervi della Namibia, mettendone in risalto le capacità sui terreni più inospitali che si possano immaginare (leggi: qui). Due fine settimana fa, invece, abbiamo partecipato al Rally Internazionale del Vallese in qualità di apripista.

Non v’è dubbio che il nuovo Toyota Hilux sia una veicolo piuttosto inusuale per questo scopo, tuttavia non sono mancate le piacevoli sorprese. Prima di tutto la fruibilità quotidiana. Quando dal mercoledì al sabato devi fare su e giù per tutto il Cantone e le sue numerose vallate laterali, trascorrendo nell’abitacolo grossomodo otto ore della tua giornata, inizi con l’apprezzare aspetti che forse, fino ai giorni scorsi, erano secondari su un pick-up. Per esempio la comodità, la silenziosità, la dotazione moderna e completa, la facilità di guida. Fatta eccezione per lo sterzo più indiretto, l’Hilux non si guida poi molto diversamente rispetto a molti altri SUV. Certo le dimensioni importanti e il raggio di sterzata non proprio ridotto non lo rendono il veicolo più maneggevole nei centri commerciali, ma anche qui la telecamera posteriore giunge in vostro soccorso e gli ingombri sono ben percepibili. Il cambio automatico è docile, la generosa coppia (400 Nm) disponibile già ai bassi regimi permette di districarsi su qualsiasi percorso con un filo di gas e in autostrada si tengono comodamente velocità di crociera automobilistiche con il regolatore di velocità e pure le lunghe distanze non rappresentano una sfida particolare. Silenziosità e comodità, come detto, hanno fatto enorme passo avanti.

Non bisogna chiaramente dimenticare che, di base, si tratta pur sempre di un veicolo da lavoro, nato per essere inarrestabile, indistruttibile e trainare fino a 3,5 tonnellate di carico. L’assorbimento piuttosto “secco” dell’asse posteriore, qualche movimento di torsione che penetra all’interno dell’abitacolo e prestazioni non proprio mozzafiato quando dovete effettuare un sorpasso sono aspetti da prendere in considerazione. Ciononostante potrete comunque contare su un abitacolo prima di tutto estremamente pratico (ci si perde a contare la quantità di vani, portabottiglie e via dicendo) ma anche ben rifinito, con dei bei sedili in pelle, una strumentazione accattivante e un sistema multimediale “touch” particolarmente moderno simile ad un tablet. Trascorrervi a bordo oltre otto ore al giorno, per quattro giorni consecutivi, non è poi un grande sacrificio.

Ma veniamo alla nostra attività: quella di apripista. Minuti di road-book, sirena e radio ci siamo avventurati lungo le impegnative, insidiose ed affascinanti strade del rally vallesano, magnificamente impreziosite da una scenografica esplosione di colori autunnali e con le prime cime già spolverate di neve. Certo le performance in uscita di curva o nei rettilinei in salita non erano emozionanti come quelle di una GT86 o di una delle numerose sportive del passato di casa Toyota, tuttavia è stato un’ottimo banco di prova per vedere cosa sa fare questo pick-up quando sottoposto ad un uso per il quale, di per se, non è stato pensato. Il verdetto? Che in qualunque situazione, anche quelle più critiche, non mette mai in difficoltà chi guida grazie ad un’elevata stabilità e un’elettronica vigile quando la situazione lo richiede. Dossi, avvallamenti o sconnessioni possono essere affrontate senza il minimo timore in quanto sarà sempre in grado di assorbire qualsiasi asperità del manto stradale. Senza dimenticare l’impianto frenante che è sempre riuscito a fermare le 2,2 tonnellate di massa che  si porta appresso senza che l’affaticamento dell’impianto destasse troppe preoccupazioni. Il momento più bello? Durante le prove speciali 11 e 14, quando affrontando le strade sterrare che si snodano attorno a La Crevasse la Hilux si è sentita nel suo territorio di caccia ideale. Ma, soprattuto, quando siamo giunti al termine constatando che la nostra compagna d’avventura non ha mai mostrato il benché minimo segno di cedimento nonostante l’impiego decisamente poco cristiano a cui l’intero pick-up è stato sottoposto. Come a voler tenacemente dimostrare che la sua reputazione di veicolo indistruttibile sia sempre ancora in vigore nonostante il cambio generazionale.

 

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