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SVIZZERAVi sentite troppo intelligenti? Peccato: non farete mai carriera

22.11.17 - 11:00
Uno studio dell'università di Losanna dice che chi ha un QI superiore a 120 è un pessimo leader
Vi sentite troppo intelligenti? Peccato: non farete mai carriera
Uno studio dell'università di Losanna dice che chi ha un QI superiore a 120 è un pessimo leader

LOSANNA - Delle due, l'una. O leader, o uomini d'intelligenza raffinata. Comunque sia, non starà a voi scegliere: l'ha fatto già il caso, la natura.

Mettetevi il cuore in pace, in fondo non è colpa vostra né merito. Se siete nati con un QI è superiore a 120, cioè almeno 20 punti sopra la media, le possibilità di essere un buon manager si assottigliano. E chissà che non diventi d'ora in poi un criterio sdoganato per distribuire promozioni e avanzamenti di carriera.

Si narra da più parti che già avvenga; che il padrone sia propenso a nominare capi intellettualmente meno dotati, affinché diventino pedine servili nelle sue mani. Quale che sia l'uso e le sue derive, esiste un fondamento scientifico, secondo i ricercatori dell'università di Losanna, che hanno preso in esame 379 dirigenti di 30 Paesi del mondo, età media 38 anni, 27% donne, per capire che i "migliori" hanno peggiori capacità di comando.

La spiegazione, però, è molto diversa da quella che vuole il pregiudizio o la malizia. Risposta certa non c'è, solo ipotesi. Forse usano linguaggi troppo elaborati, riflettono John Antonakis e il team che ha condotto l'indagine; complicano la vita dei dipendenti convinti di renderla semplice (per loro). O, forse, la sensibilità che si portano dietro fa sì che non sappiano decidere e imporre senza "guardare in faccia a nessuno".

Fatto sta che i subalterni non perdonano. Giudicato dalla squadra, chi era in possesso di un quoziente più elevato degli altri è risultato «passivo» e «privo di polso»; gli altri, bravi a «ispirare» e a «rimuovere ostacoli». 

 

 

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