La casa automobilistica giapponese registra dati negativi su più fronti
TOKYO - Mitsubishi, la casa automobilistica giapponese coinvolta in aprile nello scandalo sui test delle emissioni a partire dai primi anni '90, ha reso noto di attendersi una perdita netta per l'anno fiscale di 145 miliardi di yen (1,3 miliardi di franchi), a causa del costo degli indennizzi in relazione allo scandalo e il crollo simultaneo delle vendite.
Il sesto costruttore di auto nipponico - che a maggio ha ceduto un terzo del capitale alla Nissan - ha accantonato circa 9 miliardi di yen (82 milioni di franchi) per i rimborsi ai clienti che hanno acquistato i modelli coinvolti nelle manomissioni e si attende un onere di almeno 50 miliardi di yen (460 milioni di franchi) per i risarcimenti.
Le vendite in Giappone sono scese del 41% da aprile ad oggi, ha spiegato la casa automobilistica, mentre il titolo in Borsa ha perso quasi 3 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato.
L'amministratore delegato Osamu Masuko ha ammesso che il contenimento del rosso dipenderà in che modo le sinergie con Nissan riusciranno ad espandersi.