La protesta portò all'arresto di 28 attivisti e due giornalisti freelance che rimasero in carcere per due mesi. Rilasciati in novembre su cauzione, i 30 partecipanti al blitz beneficiarono in seguito di un'amnistia decretata dal presidente russo Vladimir Putin per i 20 anni della Costituzione post-sovietica. Fra di essi figurava anche lo svizzero Marco Weber, che ha fatto ritorno in patria alla fine di dicembre.
Dopo otto mesi la nave lascerà la Russia nei prossimi giorni. Greenpeace reagisce positivamente alla notizia ma ribadisce che l'abbordaggio e il sequestro della nave sono atti illegali secondo il diritto marittimo internazionale.