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CANTONE"Il dumping salariale lo constatiamo tutti i giorni"

18.02.13 - 16:20
Saverio Lurati non nasconde il suo scetticismo sui risultati dello studio sui salari realizzato dall'Università di Ginevra, realizzato su mandato della Seco
Foto d'archivio (Tipress)
"Il dumping salariale lo constatiamo tutti i giorni"
Saverio Lurati non nasconde il suo scetticismo sui risultati dello studio sui salari realizzato dall'Università di Ginevra, realizzato su mandato della Seco

BERNA - La libera circolazione delle persone non ha portato a una diminuzione dei salari in Svizzera se non che in alcuni determinati gruppi professionali. E' questo, in estrema sintesi, il risultato di uno studio dell'università di Ginevra, realizzato su mandato della Segreteria di Stato dell'economia (SECO). La libera circolazione ha fatto bene alla Svizzera e gli impatti dell'immigrazione sono complessivamente minimi. Così lo studio, che aggiunge che i lavoratori svizzeri con formazione universitaria sono quelli che hanno subito "una leggera pressione" sui salari.

In Ticino la situazione è percepita diversamente. L'insofferenza è palpabile.

Saverio Lurati è perplesso sui risultati di questo studio.

"A Berna sicuramente non hanno la visione complessiva della situazione. Non credo che si possa dire che in Ticino l'impatto sui salari sia stato minimo. Anche perché il fenomeno è confermato dagli interventi fatti dalla Tripartita. La loro lettura dei dati è molto parziale. La ricaduta che abbiamo sulla libera circolazione non deve essere misurata soltanto sui salari, è vero. Perché se non ci fosse stata la libera circolazione non avremmo avuto la crescita economica alla quale abbiamo assistito. D'altra parte il dumping salariale lo constatiamo quotidianamente nelle nostre regioni".

A Peter Gasser, capo Libera circolazione delle persone e Condizioni di lavoro SECO, abbiamo posto alcune domande.

Signor Gasser, in Ticino si ha un'altra percezione e cioè che gli stipendi dei lavoratori dipendenti siano sotto pressione. Può dirci qualcosa di più sul nostro cantone?
"No, lo studio riguarda la Svizzera in generale e non vi sono quindi risultati a livello regionale. Sappiamo che il Ticino è una regione dove gli stipendi sono sotto pressione. Il Cantone ha introdotto in alcuni settori dei salari minimi. E' vero, non possiamo dire che il sole splende ovunque, ma a livello generale lo studio dimostra comunque che gli stipendi hanno conosciuto uno sviluppo positivo e in alcuni settori l'effetto è stato leggermente negativo".

 Il Consiglio federale ha intenzione di introdurre la clausola di contingentamento per il rilascio dei permessi di lavoro agli stranieri...
"Non so se verrà introdotta".

In questo studio si tiene conto soltanto dei salari, è vero. Ma in definitiva, chi ci ha guadagnato da questo regime di libera circolazione delle persone, i lavoratori dipendenti o i datori di lavoro?
"Lo studio non fornisce risposte a questa domanda. Quello che posso dire è che il datore di lavoro ha migliori possibilità di reperire personale e quindi è una situazione vantaggiosa. Per i lavoratori dipendenti in Svizzera vi sono indubbiamente dei lati positivi. Le ditte con sede in Svizzera, avendo più possibilità di creare posti di lavoro altamente qualificati, offrono delle possibilità anche agli svizzeri di assicurare un posto di lavoro. E legati a queste ditte vi è l'indotto con la creazione di posti nella prestazione di servizi e di fornitura che si ripercuotono anche in modo positivo sull'occupazione. L'arrivo di personale qualificato dall'estero, per la Svizzera, è molto importante perché permette al nostro Paese di restare concorrenziale nel mercato globalizzato. E ciò contribuisce a creare lavoro e tenere in alto gli stipendi".

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