La sentenza del TF impone che anche le banche, al pari dei gestori patrimoniali indipendenti, non possano trattenere per sé tali provvigioni. Le cosiddette retrocessioni spettano al cliente. Se la banca con una decisione di investire guadagna qualcosa, sorge un conflitto di interessi, avevano osservato i giudici.
L'istituto può essere incitato ad acquistare o ad accrescere di propria iniziativa la consistenza di un prodotto determinato anche se l'operazione forse non è nell'interesse del cliente. La FINMA, in veste di autorità di sorveglianza del ramo, lo scorso 26 novembre aveva chiesto alle banche di tenere conto della sentenza, di garantire la trasparenza, di contattare tutti i clienti potenzialmente interessati e di informarli in merito.
La Banca cantonale di Zugo ha annunciato oggi che i clienti saranno informati per iscritto entro la fine di settembre.