L'area euro dovrebbe chiudere il 2010 con una crescita economica dell'1,1%, in accelerazione all'1,4% nel 2011, all'1,6% nel 2012 e all'1,8% più a lungo termine, emerge dalla 'Survey of professional forecasters', l'indagine della Bce che raccoglie le aspettative di 55 previsori di istituzioni esterne all'Eurotower. Rispetto a tre mesi fa l'indagine ritocca al ribasso la crescita del 2011, in precedenza data all'1,5%.
Sul fronte dei prezzi, gli economisti sentiti dalla Bce si attendono un'inflazione all'1,4% nel 2010 (invariata rispetto a tre mesi fa), all'1,5% nel 2011 (invariata), all'1,7% nel 2012 (invariata) e al 2% nel lungo termine (da 1,9% precedente). La Bce spiega così che "le aspettative d'inflazione restano saldamente ancorate, in linea con l'obiettivo di mantenere i tassi d'inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine".
L'economia dell'area euro dovrebbe continuare a beneficiare della crescita globale e delle misure di sostegno al credito. "Ci si attende tuttavia che la ripresa dell'attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro", precisa l'istituto.
Dopo "l'eccezionale deterioramento" degli ultimi due anni, è comunque "urgente" risanare i conti pubblici da parte dei paesi dell'area euro: la Bce chiede a "tutti i paesi" di "precisare misure di aggiustamento credibili incentrate sul lato della spesa, restando comunque pronti ad attuare eventuali misure aggiuntive nei prossimi anni".