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"Durante un procedimento non bisognerebbe esprimersi come parte interessata", ha ammonito Villiger ieri sera nella trasmissione "Rundschau" della televisione svizzerotedesca SF. Simili affermazioni sono sempre soggette ad interpretazioni. "A volte sarebbe meglio se certe dichiarazioni non venissero rilasciate", ha aggiunto.
In particolare a Villiger non piace l'affermazione del presidente della Confederazione, secondo cui la banca potrebbe saldare i debiti fiscali dei suoi clienti americani che avrebbero evaso il fisco. Egli non conosce le motivazioni che hanno spinto Merz a fare una simile dichiarazione. In ogni caso il recente aumento di capitale dell'UBS non è stato effettuato a questo scopo.
Villiger non apprezza nemmeno la discussione relativa a un possibile pagamento che la banca potrebbe dover compiere per chiudere la vertenza. Questo dibattito nuoce molto all'UBS. "Se addirittura un professore parla di 10 miliardi mostra di non rendersi conto della responsabilità che porta." Il contenzioso tra la banca e gli Stati Uniti è incentrato solo sui dati di clienti. Gli errori compiuti, e per cui si è scusata, sono stati espiati con il versamento di circa 800 milioni di dollari. Nessuno è in grado di dire se l'UBS dovrà pagare ancora di più, ha proseguito Villiger, che poi si è ugualmente lasciato scappare che in discussione non vi sono "importi così elevati".
