Al termine del vertice dell'Unione Europea, la cancelliera tedesca chiede un'uniformità di trattamento sui migranti. Tusk non cambia idea: «Le quote non sono la soluzione»
BERLINO - «Non posso accettare che ci sia solidarietà in molte aree ma in altre no», questa solidarietà selettiva «è inaccettabile». Lo ha ribadito con forza la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice dell'Ue in riferimento alla discussione dei 28 sulla migrazione. «C'è un largo accordo sulla lotta alla migrazione illegale e sull'affrontare le sue cause alla radice, ma non siamo altrettanto d'accordo sulla solidarietà interna», ha aggiunto.
Francia e Germania insieme, «ma non per dominare l'Ue» - «Francia e Germania hanno una posizione comune non perché vogliono dominare gli altri ma perché vogliono fare progressi» per l'Ue, ha poi sottolineato la cancelliera durante una conferenza stampa congiunta con Emmanuel Macron. Con il presidente francese dopo la sua elezione «abbiamo stabilito uno spirito di collegialità», ha sottolineato Merkel.
Tusk non cambia idea - «Non ho cambiato idea» sulla questione delle quote obbligatorie di ricollocazione dei rifugiati. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine del vertice europeo, sottolineando - a differenza di Juncker al suo fianco - che «quello che serve è un metodo efficace per fermare il flusso di migranti» ed aggiungendo che «le aspre reazioni alla mia posizione sono la dimostrazione che le quote non sono la soluzione", anche se "è quello su cui si è perso più tempo».