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STATI UNITISanders vince nel West e non molla

27.03.16 - 09:21
Il senatore 'liberal' non molla e nonostante i numeri siano dalla parte di Hillary Clinton arrivare fino alla convention
Sanders vince nel West e non molla
Il senatore 'liberal' non molla e nonostante i numeri siano dalla parte di Hillary Clinton arrivare fino alla convention

WASHINGTON - È vittoriosa la corsa verso ovest di Bernie Sanders: i caucus, le assemblee di elettori, nello Stato di Washington e in Alaska danno ragione alla sua sorprendente campagna e fanno dire al candidato per la nomination democratica che sfida da sinistra la frontrunner Hillary Clinton che c'è ancora un "sentiero di vittoria". Il senatore 'liberal' non molla e nonostante i numeri siano dalla parte della rivale vuole arrivare fino alla convention, adesso più che mai.

I democratici hanno votato in Alaska, nello Stato di Washington e alle Hawaii con la formula dei caucus confermatasi la più congeniale per Sanders, anche in questo caso capace di galvanizzare le folle. A Seattle in 15mila hanno partecipato al suo comizio della vigilia del voto e l'affluenza alle urne è stata ovunque massiccia, un indicatore positivo che già in passato aveva giocato a favore del senatore 74enne. In quest'ultima tornata di primarie democratiche ci sono 142 delegati in palio da distribuire su base proporzionale. Non sono sufficienti per ribaltare la situazione, ma più che altro sono indicativi, considerato inoltre che Sanders vince con largo margine stando ai primi risultati confermati.

In Alaska, con il 38% dei voti scrutinato, il senatore è in testa con il 78,7%, mentre Hillary Clinton è soltanto al 21,3%. Nello Stato di Washington, con lo scrutinio al 15% dei voti, Sanders ha l'81,6% delle preferenze rispetto al 18,4% di Hillary. Alle Hawaii le urne si sono chiuse a notte fonda. Sanders può continuare la sua sfida ad Hillary da sinistra, può continuare a pungolarla.

Il risultato dello Stato di Washington arriva mentre Sanders sta già parlando ad una folta platea a Madison, in Wisconsin, una delle prossime tappe delle primarie, e viene accolta con un urlo di gioia. "Abbiamo un sentiero di vittoria", esulta il candidato, "nessuno può negare che la nostra campagna stia vivendo un momento favorevole. Vediamo una enorme affluenza e la vittoria è anche portare la gente nel processo politico".

Quindi i giovani, il suo fiore all'occhiello: "elezione dopo elezione stiamo vincendo con una straordinaria percentuale di giovani, e per me sono giovani anche i 45enni. Vinciamo con il futuro dell'America. Con i giovani di questo Paese che lo amano al punto da volerlo rendere migliore e per questo sono disposti a battersi".

Dopo il West adesso Sanders vuole New York - Una cavalcata fino alla fine. Questo vuole il candidato per la nomination democratica Bernie Sanders, che non intende ancora concedere la vittoria alla frontrunner Hillary Clinton nonostante lo scarto nella conta dei delegati.

Così punta ad una battaglia all'ultimo voto fino a sfidare la rivale proprio nello Stato tra quelli a lei più favorevoli, New York, di cui è stata senatrice e che vota per le primarie democratiche il prossimo 19 aprile.

C'è una strategia precisa in questa direzione, scrive il Washington Post citando indiscrezioni della campagna di Sanders secondo cui il piano è di andare all'attacco con un 'tour' serratissimo e uno schema simile a quello applicato con successo in Michigan, dove nelle scorse settimane il senatore liberal ha messo a segno un sorpasso inaspettato.

E la vittoria conseguita ad ovest, dove si è aggiudicato con largo margine i caucus nello Stato di Washington e in Alaska - una delle giornate migliori per il senatore del Vermont - non può che rafforzare questo piano, insieme con la convinzione che anche in Wisconsin, dove si vota il 5 aprile, Sanders abbia una chance.

Un possibile showdown a New York può rivelarsi anche un test per il patito democratico, una verifica su quanto e come possa ricomporsi e tenere insieme le sue anime per lo sprint finale dell'autunno verso l"election day' che apre le porte della Casa Bianca.

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