"Anzi - ha affermato Benedetto XVI nell'omelia davanti a 60 cardinali e 250 vescovi presenti sull'altare liturgico, 1'000 sacerdoti in platea e centinaia di migliaia di fedeli, tra cui il presidente del Consiglio italiano Mario Monti -, la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale".
"Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano", ha detto il pontefice. "In questo privilegiate sempre la logica dell'essere rispetto a quella dell'avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere".
Benedetto XVI ha sottolineato che "l'uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa". "Per noi cristiani - ha spiegato -, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale", il giorno "della Chiesa", il giorno "dell'uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport". E poi "giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell'incontro, della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa". "Care famiglie - ha aggiunto il papa -, pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore!".