In futuro, è stato deciso dal vertice di oggi, gli interessati si incontreranno ogni sei mesi per verificare lo stato di avanzamento della sostituzione con fonti alternative dell'energia prodotta dalle centrali nucleari, che saranno progressivamente spente fino al 2022. Nel progetto c'è anche la costruzione di nuove centrali a gas, il cui numero ancora non è definito.
Prima del vertice c'erano state forti critiche da parte del settore energetico proprio per la mancanza di coordinamento tra governo federale e Laender. E la recente sostituzione del ministro dell'Ambiente da parte di Merkel difficilmente accelererà il cambiamento, almeno in questa prima fase. Merkel ha chiesto che si acceleri il processo di agevolazione fiscale per le "ristrutturazioni verdi" degli edifici, attualmente bloccato dal veto dei Laender, e la riduzione dei contributi pubblici per il settore dell'energia solare, che gravano sui consumatori in bolletta.
Ma i Laender dell'est temono che il taglio dei contributi pubblici faccia definitivamente saltare un settore già in crisi, con pesanti riflessi sull'occupazione. Per il ministro dell'Economia, Philipp Roesler, la svolta energetica è invece una grande opportunità per le imprese sul mercato mondiale. Ora c'è bisogno di costruire i nuovi 4 mila chilometri di rete elettrica necessari, ha detto.