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STATI UNITIColpita alla testa a Las Vegas, è uscita dal coma e cammina

17.10.17 - 06:00
Ha del miracoloso il recupero della 27enne Tina Frost
GoFundMe
Tina Frost (a destra) insieme alla madre.
Tina Frost (a destra) insieme alla madre.
Colpita alla testa a Las Vegas, è uscita dal coma e cammina
Ha del miracoloso il recupero della 27enne Tina Frost

LAS VEGAS - Quella di Tina Frost è una delle centinaia di storie legate alla terribile strage di Las Vegas, ma per fortuna è di quelle più belle. La 27enne, nativa del Maryland, era giunta nella città dei casinò per prendere parte al festival folk Route 91 Harvest. Non poteva immaginare che, alcune decine di metri sopra di lei, i fucili automatici di Stephen Paddock erano pronti a fare fuoco e a compiere la peggiore strage civile della recente storia americana, con 58 morti e oltre 500 feriti.

Tina, come riporta il Washington Post, è stata colpita alla testa. Una bruttissima ferita, che ha costretto i medici ad asportarle un occhio per estrarre un proiettile e a toglierle un osso del cranio. La famiglia, che ha tenuto aggiornamenti costanti del suo stato di salute, ha spiegato che non si poteva avere un'idea della gravità dei traumi al cervello: Tina era in stato di coma indotto e respirava grazie ai macchinari.

I sanitari avevano avvertito: le speranze di recupero erano poche, e anche in caso positivo bisognava attendersi tempi lunghi, anche di un anno. Invece Tina ha stupito tutti: dopo pochi giorni ha ripreso a respirare normalmente, e l'esame della retina è risultato nella norma. In pochi giorni gli organi hanno ripreso a funzionare correttamente e, a soli 10 giorni dalla sparatoria, i suoi arti inferiori e superiori rispondevano agli stimoli e ai comandi. Venerdì scorso Tina, con l'auto di alcuni infermieri, si è alzata ed è riuscita a camminare. Solo sei passi, ma che hanno meravigliato la famiglia e il personale medico. «Siamo così orgogliosi di Tina, e tutti sono stupiti da ogni movimento che compie». Il neurochirurgo che l'ha operata ha dichiarato che la sua sopravvivenza è realmente «miracolosa».

La raccolta fondi lanciata dalla famiglia per sostenere le cure mediche e riabilitative, intanto, va a gonfie vele: l'obiettivo di 50mila dollari è stato disintegrato e si è ormai sopra ai 550mila.

 

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