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SIRIAOnu: Mosca «rigetta in modo categorico» la bozza di risoluzione

05.04.17 - 15:10
Confermata la posizione della Russia. 58 ricoverati in ospedali turchi dopo l'attacco di Idlib
Keystone
Onu: Mosca «rigetta in modo categorico» la bozza di risoluzione
Confermata la posizione della Russia. 58 ricoverati in ospedali turchi dopo l'attacco di Idlib

ISTANBUL - Sono saliti a 58 i siriani ricoverati in Turchia dopo essere rimasti feriti nel sospetto attacco chimico compiuto ieri sulla provincia nord-occidentale di Idlib. Lo rende noto la prefettura della provincia frontaliera turca di Hatay, precisando che i feriti sono in cura presso ospedali pubblici e privati nelle località di Antiochia, Reyhanli e Alessandretta.

In precedenza, il ministro della Salute turco, Recep Akdag, aveva parlato di 30 ricoverati. Due sono invece i feriti che hanno perso la vita.

«Assad collabori con l'inchiesta» - Il presidente siriano Bashar al Assad deve «cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell'attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche».

È quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna, di cui l'agenzia di stampa italiana ANSA ha avuto copia, che "condanna" l'attacco chimico di ieri.

La bozza del Consiglio di Sicurezza Onu «condanna con la massima fermezza l'uso di armi chimiche in Siria e in particolare l'attacco del 4 aprile, esprimendo la determinazione che i responsabili devono essere chiamati a risponderne». Si esprime poi pieno sostegno alla missione di inchiesta dell'Opac, domandando che «riporti i risultati dell'indagine il più presto possibile».

Il presidente siriano Assad dovrà anche «organizzare gli incontri richiesti, tra cui con generali o altri ufficiali, entro e non oltre cinque giorni dalla data in cui viene fatta domanda». E al segretario generale António Guterres si chiede di riferire se verranno fornite dal regime di Damasco le informazioni richieste ogni 30 giorni.

Bozza respinta - Mosca "rigetta in modo categorico" la bozza di risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla Siria. Così la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova nel corso della conferenza stampa settimanale con i media. In precedenza era stata una 'fonte' del ministero, citata dall'agenzia Interfax, ad anticipare la posizione ora espressa ufficialmente dalla portavoce russa.

La riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza è alle 10 locali, le 16 in Svizzera.

Johnson: «Assad tiranno e macellaio, non può restare» - «Non credo che Bashar al Assad possa restare in carica dopo tutto quello che ha fatto, dopo la morte di 400mila persone e dopo essere stato responsabile della vasta maggioranza di questo conto da macellaio. Bisogna tornare molto indietro nel tempo per trovare un tiranno che sia rimasto in carica in circostanze simili». Così il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, si è espresso sul presidente siriano dopo essersi detto perfettamente d'accordo con l'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini e il collega tedesco Sigmar Gabriel che hanno sottolineato come la partecipazione europea alla ricostruzione della Siria potrà avvenire solo dopo una transizione politica credibile, alla quale non faccia parte Assad.

Da Usa 566 milioni di dollari per ulteriori aiuti umanitari - Gli Usa stanziano oltre 566 milioni di dollari come ulteriori aiuti in risposta alla crisi siriana: lo rende noto il dipartimento di stato americano in relazione alla conferenza a Bruxelles sul futuro della Siria e della regione.

«Questo annuncio, che porta l'assistenza umanitaria Usa ad oltre 6,5 miliardi di dollari dall'inizio della crisi siriana nel 2012, riflette la costante generosità del popolo americano e dimostra il saldo impegno Usa per affrontare la grandezza senza precedenti delle sofferenze e urgenti necessità umanitarie», si legge in un comunicato.

Iran condanna 'con forza' l'uso delle armi chimiche - «L'Iran condanna con forza qualsiasi uso di armi chimiche». Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Barham Qasemi, esprimendo "condoglianze alle famiglie delle vittime innocenti del disastro di Khan Sheykhun, nella città siriana di Idlib" e annunciando che «l'Iran è pronto ad accogliere e curare i feriti».

Il portavoce degli Esteri ha quindi rimarcato «la necessità di disarmare i terroristi che operano nel Paese arabo, che avrebbero immagazzinato e fatto uso di armi chimiche a fronte del disarmo chimico da parte del governo siriano».

Per Qasemi, «il principale obiettivo di questo grave episodio è quello di interferire e interrompere il processo politico avviato per portare avanti il cessate il fuoco e impedire di arrivare a una soluzione politica alla crisi siriana».

Almeno due agenti chimici - Le vittime dell'attacco su Khan Sheikhun «sono state esposte ad almeno due agenti chimici e i loro sintomi erano compatibili con sostanze neurotossiche come il Sarin»: lo afferma Medici senza frontiere (Msf), i cui medici si sono recati nell'ospedale di Idlib dove erano ricoverate le vittime, quello di Bab Al Hawa, circa 100 km a nord dal luogo della strage.

Msf precisa di aver fornito ai medici della struttura «antidoti e abiti di protezione» per soccorrere i pazienti in questo tipo di attacchi.
 
 


 

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