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YEMENAttacco ad un convento, trucidate 4 suore di Madre Teresa

04.03.16 - 12:59
Lo confermano all'agenzia vaticana Fides fonti del Vicariato apostolico dell'Arabia meridionale
Attacco ad un convento, trucidate 4 suore di Madre Teresa
Lo confermano all'agenzia vaticana Fides fonti del Vicariato apostolico dell'Arabia meridionale

ADEN - Quattro suore Missionarie della carità, la congregazione fondata da madre Teresa di Calcutta, sono state trucidate questa mattina nei pressi della città yemenita di Aden, durante l'attacco di un commando di uomini pesantemente armati alla casa per anziani e disabili dove le religiose svolgevano il loro servizio di assistenza. Stando alle ricostruzioni fatte, i terroristi avrebbero separato le religiose dalle altre persone presenti nella casa e, dopo aver ammanettato gli anziani e i malati, avrebbero aperto il fuoco. Due delle suore uccise erano ruandesi, una era indiana e la quarta veniva del Kenya.

L'agenzia di stampa cinese Xinhua, citando fonti della sicurezza locale, ha riferito che nell'attacco sono rimaste uccise complessivamente 17 persone, mentre un operatore di Medici senza frontiere ha parlato di 15 vittime accertate, tra cui vari collaboratori della struttura. Le stesse fonti yemenite riprese dall'agenzia cinese, citata anche dall'Osservatore Romano, attribuiscono l'attacco terroristico a un gruppo affiliato all'Isis, anche se al momento non risultano rivendicazioni. Dopo aver ucciso le guardie di sicurezza, i terroristi sono penetrati all'interno della casa delle religiose che sorge nel distretto di Sheikh Osman.

Oltre alle suore, sono rimasti uccisi durante l'attacco anche l'autista e almeno due altri collaboratori etiopi della comunità, mentre è scampata alla morte la superiora del convento, che poi è stata sentita dalla polizia yemenita.

Secondo alcune fonti internazionali sono tutti vivi gli anziani e i disabili ospitati nella comunità, circa 80 persone, mentre per ora non si hanno notizie del sacerdote salesiano indiano Tom Uzhunnalil, che risiedeva nel convento delle suore dopo che la chiesa della Sacra Famiglia ad Aden era stata saccheggiata e data alle fiamme da uomini armati non identificati, lo scorso settembre. Il sacerdote, che al momento dell'attacco «era nella cappella a pregare», potrebbe essere stato sequestrato dagli assalitori.

Non si hanno ancora notizie certe sulla matrice dell'aggressione terroristica, ma è noto che nella città portuale yemenita riconquistata mesi fa dalle forze fedeli al presidente Abdel Rabbo Mansour Hadi, in lotta con ribelli houthi, sono radicati gruppi legati alla rete di Al Qaida.

Per monsignor Paul Hinder, vicario apostolico dell'Arabia meridionale che ha dato la notizia, il «segnale è chiaro: si tratta di un qualcosa che ha a che fare con la religione». «Noi sapevamo che la situazione era difficile - spiega il prelato, citato dalla Radio Vaticana - e che le suore già in passato oggetto di attacchi mirati correvano un certo rischio». Tuttavia, aggiunge, «avevano deciso di rimanere qualsiasi cosa capitasse, perché questo fa parte della loro spiritualità. Del resto era chiaro che "la zona non era sicura", anche se non vi erano state particolari avvisaglie ed "è difficile avere notizie».

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