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MOSCAPussy Riot: Corte suprema boccia sentenza, da rivedere

12.12.13 - 09:04
Pussy Riot: Corte suprema boccia sentenza, da rivedere
MOSCA - Alla vigilia di un'amnistia annunciata e a pochi mesi dalla fine dell'espiazione dei due anni di condanna (nel marzo 2014), la Corte suprema russa boccia severamente la sentenza per le due Pussy Riot e ne ordina il riesame ritenendo che vi siano motivi per cancellare o modificare la pena. Secondo i giudici, il tribunale di primo grado non ha indicato le prove dell'odio contro un gruppo sociale, ha negato il differimento della pena nonostante i figli delle imputate siano minorenni e ha ignorato una serie di attenuanti.

Tra le circostanze ignorate dal tribunale di prima istanza per determinare una pena equa, la Corte suprema indica la giovane età delle imputate, la loro situazione famigliare, la loro vita, il carattere non violento delle loro azioni e l'opinione della parte lesa (credenti ortodossi, ndr), che non ha insistito per una pena rigida.

Le due Pussy Riot in carcere, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Aliokhina, sono state condannate a due anni per teppismo aggravato dall'odio religioso e sociale per aver cantato nel febbraio del 2011 una dissacratoria preghiera punk anti-Putin nella cattedrale ortodossa di Mosca. Condannata (ma con la condizionale, e quindi scarcerata) anche una terza componente della band, Iekaterina Samutsevich.

ATS
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