Khamenei, parlando a un raduno di massa a Tabriz (ovest) organizzato per l'anniversario della rivoluzione islamica iraniana, ha ricordato che gli Usa hanno sostenuto che "l'Iran tenta di costruire armi nucleari, ma questo non è vero". Ma, ha aggiunto, "anche se l'Iran stesse costruendo armi nucleari, non potrebbero frapporre ostacoli su questa strada, se la nazione iraniana lo volesse".
La Guida suprema ha comunque ribadito che "la Repubblica islamica non ha piani di avere armi atomiche": ma "non perché agli Usa ciò non piace, bensì a causa della nostra convinzione che le armi atomiche siano un crimine contro l'umanità".
Khamenei ha anche rivelato che negli ultimi 15 anni vi sono stati "uno o due" tentativi americani di condurre negoziati diretti con l'Iran, naufragati sul nascere. E probabilmente per la prima volta ha ammesso che le sanzioni contro il programma nucleare di Teheran "senza dubbio" esercitano "pressione" sul popolo iraniano, molestandolo. Gli Usa "vogliono fiaccare il popolo" iraniano, ha avvertito l'ayatollah ammettendo che "le sanzioni fanno danni ed esercitano pressione" sulla nazione.