Nel vertice di venerdì Ue e Cina annunceranno che continueranno a rispettare le clausole
BRUXELLES - Nel vertice di venerdì Ue e Cina annunceranno che continueranno a rispettare l'accordo di Parigi sul clima e nelle conclusioni, già «stabilizzate» sul tema, saranno annunciati «dettagli sulle misure concrete di attuazione» dell'accordo. Lo indicano fonti europee a due giorni dal vertice che formalmente comincerà domani sera con la cena del premier Li Keqiang con i presidenti Donald Tusk e Jean- Claude Juncker all'Europa Building di Bruxelles.
L'eventuale ritiro degli Usa «non è la fine del mondo», aggiungono le fonti.
L'accordo - Ratificato da un presidente, Barack Obama, l'accordo Cop 21 di Parigi sul clima può essere denunciato allo stesso modo dall'attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, senza passare per il Congresso. Gli Usa avevano annunciato la ratifica dell'accordo sulla riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra il 3 settembre 2016, insieme alla Cina, alla vigilia del G20 ad Hangzhou.
La ratifica Usa porta la firma di Obama, uno dei principali artefici dell'intesa, senza l'approvazione del Senato (richiesta in genere per i Trattati) perché la sua amministrazione lo ha ritenuto un «accordo esecutivo» per il quale basta l'autorità del presidente. Che ora, sfruttando un meccanismo analogo, può anche decidere di ritirare gli Usa dall'accordo.
Pelosi contro Trump - «Una sbalorditiva abdicazione della leadership americana e una grave minaccia al futuro del nostro pianeta»: così la leader dei Democratici alla Camera Nancy Pelosi ha commentato le indiscrezioni sull'imminente decisione del presidente Donald Trump di uscire dall'accordo di Parigi sul clima.
Trump, ha aggiunto, «sta negando le verità scientifiche, rimuovendo le tutele che proteggono la nostra salute e il nostro ambiente, protegge gli inquinatori e minaccia la nostra sicurezza nazionale e quella globale».
L'accordo sul clima «onora la nostra responsabilità collettiva di lasciare alle future generazioni un pianeta che sia pulito, in salute e sostenibile», sottolinea Pelosi, criticando quella che a suo avviso sarebbe una decisione «distruttiva e miope».