In base alle indagini preliminari pure la centrale non ancora ultimata in piena Amazzonia farebbe parte dello scandalo che sta travolgendo la politica brasiliana
RIO DE JANEIRO - Lo scandalo delle tangenti, in Brasile, si estende anche alla costruzione della centrale idroelettrica Belo Monte, non ancora ultimata in piena Amazzonia: in base a indagini preliminari, politici legati al Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) dell'ex capo di Stato, Dilma Rousseff, e al Partito del movimento democratico brasiliano (Pmdb, di centro) dell'attuale presidente della Repubblica, Michel Temer, esigevano il pagamento di una tassa dell'1% sui lavori.
La polizia federale stamane ha compiuto in varie città una serie di mandati di perquisizione e sequestro in residenze ed uffici di persone legate ai cantieri della mega-diga.
Nel mirino dell'operazione - battezzata 'Leviatano' e basata su prove raccolte nell'inchiesta 'Lava Jato' sui fondi neri Petrobras - sono finiti, tra gli altri, anche l'ex senatore del Pmdb, Luiz Otavio Campos, e Marcio Lobao, figlio del senatore del Pmdb ed ex ministro delle Miniere e dell'Energia, Edison Lobao.
Quest'ultimo, a sua volta indagato nell'ambito della Lava Jato, pochi giorni fa è stato eletto per presiedere la commissione di Costituzione e Giustizia del Senato, suscitando roventi critiche da parte delle opposizioni.