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ITALIAVittime di abusi da parte di preti: "Il mondo ci aiuti"

01.11.10 - 09:40
Con cartelli e slogan, magliette bianche con su scritto "Basta" o "Enough", a seconda della nazionalità, una sessantina di vittime di preti pedofili si sono date appuntamento ieri a Roma
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Vittime di abusi da parte di preti: "Il mondo ci aiuti"
Con cartelli e slogan, magliette bianche con su scritto "Basta" o "Enough", a seconda della nazionalità, una sessantina di vittime di preti pedofili si sono date appuntamento ieri a Roma

ROMA - Hanno chiesto "solidarietà" al mondo, invitando tutti a sposare la loro causa. Hanno manifestato davanti a Castel Sant'Angelo, a due passi da San Pietro, non "contro la Chiesa", ma contro il suo silenzio, per evitare che altri bambini, in futuro, possano a loro volta subire abusi da altri preti pedofili.

Con cartelli e slogan, magliette bianche con su scritto "Basta" o "Enough", a seconda della nazionalità, una sessantina di vittime di preti pedofili si sono date appuntamento ieri a Roma. Sono arrivate da tutto il mondo, richiamate a un passo da Piazza San Pietro dove però non sono potute entrare (ad eccezione di due rappresentanti che - raccontano gli organizzatori - hanno consegnato delle lettere di vittime alle Guardie Svizzere) dall'associazione Survivor's Voice, fondata dagli americani Gary Bergeron e Bernie McDaid, due uomini abusati quand'erano bambini da preti pedofili.

Vittime arrabbiate ("soprattutto per la copertura e la protezione del problema all'interno della Chiesa cattolica", ha sottolineato McDaid), che non hanno esitato a gridare "shame" ("vergogna") quando padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, è sceso per "portare un saluto agli organizzatori".

Una contestazione che il sacerdote non ha percepito come tale. "Ero andato lì per cercare e salutare i due organizzatori della manifestazione - ha detto in seguito padre Lombardi all'ANSA - ma non avendoli trovati in quel momento, sono andato via perché non era una situazione dove poter rimanere ad aspettare, sotto l'assalto di giornalisti e cameraman".

Padre Lombardi era giunto davanti a Castel Sant'Angelo all'inizio del sit-in, lasciandolo subito dopo la protesta. Ma "non è stato quello il motivo per cui mi sono allontanato - ha ribadito - e non l'ho vissuta come una contestazione".

Alla fine, però, un incontro tra i promotori della manifestazione e il Vaticano c'è stato: Gary Bergeron ha salutato padre Lombardi nella sede della Radio Vaticana.

Un primo passo verso la distensione, che non basta. Per la Chiesa di San Pietro, dicono i manifestanti, "è arrivato il momento di cambiare". "L'abuso di potere" non va bene: "A nessun'altra istituzione - ha detto McDaid - sarebbe permesso proteggere il proprio management come fanno loro". Pensiero condiviso da Bergeron, secondo cui "non esiste persona, in qualsiasi posizione, in qualsiasi istituzione, in qualsiasi parte del mondo, la cui importanza debba prevalere sulla difesa dei bambini o sulla legge".

Le vittime, che avevano cominciato la loro battaglia stamattina, coinvolgendo i giornalisti in una conferenza stampa, si sono salutate "ufficialmente" davanti a Castel Sant'Angelo, con l'intenzione però di recarsi alla spicciolata (il corteo non è stato autorizzato dalle forze dell'ordine, per osservare il divieto di manifestazione a Piazza San Pietro) a lasciare una pietra con il proprio nome davanti al Vaticano. Un simbolo che ricorda la giornata e che mostra alla Chiesa la "giusta strada" da seguire.

Foto Keystone

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