RAMALLAH - Almeno 16 persone sono state arrestate da agenti dei servizi di sicurezza palestinesi in seguito all'uccisione, avvenuta due giorni fa nel corso disordini a Jenin (Cisgiordania), di un agente palestinese di nome Yiad al-Bazor. Fonti locali aggiungono che ieri a Zababdeh (Jenin) c'è stato uno scontro a fuoco quando agenti dell'ANP hanno cercato di catturare il presunto responsabile di quei disordini, che per il momento resta però in fuga.
I familiari dell'agente ucciso hanno fatto sapere che il loro congiunto non verrà sepolto finché i responsabili della sua uccisione - presumbilmente miliziani dell'intifada - "non saranno dietro le sbarre". Alludendo ai membri di quelle milizie, il quotidiano al-Quds scrive che costoro "ricorrono a slogan nazionalistici per condurre pratiche illegali, per terrorizzare i cittadini, per violare anche i più semplici principi della legge e sfidare l'Autorità Nazionale Palestinese". Secondo il giornale la pazienza dell'ANP "sta per finire". Al-Quds si augura che i dirigenti palestinesi sappiano assumere un atteggiamento molto fermo, assieme con "le forze nazionali leali", contro quanti fomentano invece la anarchia armata.