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COMUNALI 2024Politica dell’energia, costi e alternative

28.03.24 - 10:30
Lorenzo Fraccaroli - Costituzione Radicale, Canditato al Consiglio comunale di Lugano – Lista N° 12
Foto Costituzione radicale
Fonte Lorenzo Fraccaroli
Politica dell’energia, costi e alternative
Lorenzo Fraccaroli - Costituzione Radicale, Canditato al Consiglio comunale di Lugano – Lista N° 12

Se ne parla, va di moda. Il Mondo, la Confederazione, il Cantone ne parlano, anche la Città ne parla. Ma cos’altro fa? La Confederazione si è impegnata a livello internazionale a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 50% entro il 2030.
I Cantoni stanno legiferando in questo senso promuovendo l’uso di fonti di energia rinnovabile da un lato e riducendo gli sprechi dall’altro, per esempio costringendo a standard sempre maggiori di isolamento termico gli edifici. Le transizione energetica è di fatto iniziata da tempo (era il 1990 quando la Svizzera si è impegnata a livello internazionale), attraverso la costruzione di un castello normativo volto a disincentivare l’uso di fonti fossili. Questo significa che l’energia non rinnovabile in futuro costerà sempre di più per costi diretti o indiretti.

Un’Amministrazione Comunale lungimirante, da tempo avrebbe sviluppato un programma volto a prevenire e tamponare gli effetti di questo processo, pilotando i propri fornitori di energia verso una direzione coerente con i cambiamenti in atto. Di fatto, fino ad oggi, Lugano ha dormito. Per ragioni poco chiare, ma certamente non in favore dei propri cittadini, la città continua a permettere che un’AIL, azienda privata a scopo di lucro e con una posizione monopolistica rispetto alla fornitura di energia sul territorio comunale, contribuente di Muzzano, decida le politiche energetiche del territorio secondo le proprie regole volte alla massimizzazione del profitto.

Questo ovviamente a spese nostre. Un solo esempio: all’interno del progetto di ripavimentazione del nucleo di Sonvico, il più grande e popoloso nucleo storico del territorio luganese, l’AIL ha deciso di posare le condotte del gas scartando l’ipotesi di teleriscaldamento sebbene la densità di un nucleo, con un edificio allacciato ogni 10 metri, sia la situazione più idilliaca per questo tipo di impianti. Ed ecco che per una scelta puramente speculativa, centinaia di nuclei familiari si troveranno per i prossimi trent’anni ostaggi del gas fossile e delle sue fluttuazioni di prezzo, che si spingerà inevitabilmente verso l’alto, per tasse ecologiche se non per conflitti internazionali.

Eppure gli strumenti ci sarebbero. La città è l’azionista di maggioranza e ciò significa che le politiche di AIL e quelle dell’Amministrazione Pubblica non dovrebbero essere in contrasto e che il cittadino dovrebbe esserne al centro. Il MM del 1° aprile 1999 che concerneva “la trasformazione delle AIL in SA”, parla di fine di monopolio, di globalizzazione di liberalizzazione del mercato… In 25 anni non abbiamo visto nulla di tutto ciò. Nessuno concorre con AIL alla fornitura di energia e nessuno può scegliere di acquistare da un concorrente, semplicemente perché un concorrente non esiste.

Ci è richiesto un atto di fede per credere che AIL persegua le migliori politiche energetiche possibili e fornisca i propri prodotti al miglior prezzo possibile. Continuiamo a credere che la nostra libertà di scelta non abbia alcuna importanza.

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