Quest'ultima possibilità cesserà presto, ha detto ieri Mark Branson, direttore delle finanze della gestione patrimoniale, alla sottocommissione del Senato USA che indaga sui paradisi fiscali. La decisione di riunciare all'offshore banking con gli americani è stata presa in novembre, ha detto oggi all'ATS il portavoce Serge Steiner.
La riorganizzazione degli affari con cittadini statunitensi facoltosi era dovuta principalmente a ragioni di mercato. Ora però sarà messa in atto più rapidamente del previsto. I contratti in corso con la clientela attuale saranno tuttavia mantenuti.
L'UBS non ha voluto dire quanti siano i clienti toccati dalla decisione. Secondo il portavoce la somma dei fondi di cittadini americani gestiti partendo dalla Svizzera ammonta a circa 20 miliardi di franchi, una cifra modesta rispetto ai 1800 miliardi amministrati dall'unità di Wealth Management dell'UBS. La banca afferma di non attendersi svantaggi di rilievo, anche se dovesse perdere una parte dei clienti toccati.