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RUSSIA Aumento degli utili per le aziende che sono rimaste in Russia

09.06.23 - 12:22
I risultati si basano su un esame delle dichiarazioni delle entità legali registrate nel Paese
Imago
Fonte ATS ANS
Aumento degli utili per le aziende che sono rimaste in Russia
I risultati si basano su un esame delle dichiarazioni delle entità legali registrate nel Paese

MOSCA - Cento delle società occidentali che continuano le operazioni in Russia hanno beneficiato nel 2022 di un boom nei loro profitti, arrivati a 13,3 miliardi di dollari con un incremento del 54% rispetto al 2021. Lo scrive la testata indipendente in esilio Novaya Gazeta, citata dal Moscow Times.

I risultati si basano su un esame delle dichiarazioni delle entità legali registrate in Russia interamente o parzialmente di proprietà straniera.

Il gruppo energetico francese TotalEnergies, che mantiene investimenti in Russia nonostante si sia ritirato da alcune partecipazioni, ha raddoppiato i suoi profitti, che sono arrivati a 3,2 miliardi di dollari. La banca austriaca Raiffeisen ha quadruplicato gli utili arrivando a 1,7 miliardi di dollari. Tra le compagnie che hanno realizzato i maggiori profitti figurano anche PepsiCo, British Petroleum, Japan Tobacco, Mondelez International (ex Kraft Foods) e Mars.

Secondo la stessa inchiesta, le società occidentali hanno pagato tasse per 288 miliardi di rubli (3,5 miliardi di dollari) contribuendo per l'1% alle entrate del bilancio statale russo. Le maggiori contribuenti sono state le società francesi, britanniche e americane, rispettivamente con 55, 47 e 40 miliardi di rubli ciascuna.

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COMMENTI
 

Geremia 10 mesi fa su tio
Dovrebbero pubblicare una lista delle imprese che non hanno lasciato la Russia. Vanno boicottate

Don Quijote 10 mesi fa su tio
Risposta a Geremia
Secondo me è meno tragico acquistare le materie prime che ci servono direttamente dalla Russia che indirettamente da altri paesi pagandole il triplo. Solo la politica europea può arrivare a tanto... ma basta sentirli quando aprono bocca per preferire il raglio di un asino.

falco8 10 mesi fa su tio
Risposta a Geremia
è molto ma molto più corta la lista di quelli che hanno effettivamente lasciato la russia. tu credi che all'economia importano le questioni morali? molte di queste ditte hanno investito anche centinaia di milioni in infrastrutture, vedi novartis e nestlé, ed il mercato è sempre molto interessante, se si ritirano senza poter vendere ad altri perdono tutto, lo stato confischerà le infrastrutture e congelerà i conti creando una nuova ditta per salvaguardare gli impieghi, e mi sembra inoltre che ora ci siano anche restrizioni a livello bancario per evitare che 'scappino' svuotando i conti e non rispettando le leggi e gli accordi economici.

Don Quijote 10 mesi fa su tio
Per forza, i babbei europei al governo hanno castigato l'economia locale favorendo il resto del mondo che stanno ancora ridendo. Il problema maggiore deve ancora arrivare con le politiche contorte (genuinamente europee) per arginare la paturnia della crisi climatica, l'Europa conta meno di zero in tutto, e non hanno ancora capito che per progredire con la tecnologia nel settore energetico, e non solo, ci vuole un'economia sana che invece stanno asfissiando. Non si può vivere solo di buoni propositi, ci vuole anche un sano egoismo per non farsi mettete i piedi sopra la testa dal resto del mondo. Non siamo i primi della classe, siamo i baccalà in prima linea.
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