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INTELLIGENZE ARTIFICIALI«L'idea che le macchine possano sostituirci è vecchia come l'uomo»

02.03.23 - 06:30
L'autore del libro "Intelligenza Artificiale per Tutti" sulle tracce dell'origine, dell'etica e del potenziale della tecnologia.
Depositphotos (VitalikRadko)
«L'idea che le macchine possano sostituirci è vecchia come l'uomo»
L'autore del libro "Intelligenza Artificiale per Tutti" sulle tracce dell'origine, dell'etica e del potenziale della tecnologia.

SAVOSA - Gabriele Petino, consulente informatico ed esperto di tecnologia e innovazione, ha pubblicato un libro sull'intelligenza artificiale: «Non bisogna demonizzare l'intelligenza artificiale. Bisogna parlarne, anche perché tra un paio d'anni non ne potremmo più fare a meno». L'abbiamo intervistato.

Crede nell'intelligenza artificiale?
«Credo nell'importanza d'informare correttamente la popolazione in merito all'intelligenza artificiale. C'è molto interesse e molta curiosità, ma anche confusione in merito alle potenzialità della tecnologia».

Quali sono i suoi limiti? 
«I programmi dotati d'intelligenza artificiale necessitano del nostro aiuto, del nostro intervento per funzionare correttamente. Il risultati dei loro calcoli, dei loro processi interni devono essere meticolosamente controllati e corretti. Commettono errori, e siamo noi a doverglielo dire».

Commettono errori? 
«L'intelligenza artificiale interpreta e assembla senza sapere quello che fa. Nella creazione d'immagini è chiarissimo: molte immagini generate con l'ausilio di programmi dotati d'intelligenza artificiale contengono errori madornali: uomini con 3 braccia, macchine a 6 ruote, ecc. In più tendono a rispondere a qualsiasi quesito, anche se non conoscono la risposta». 

Quali sono i rischi?
«Se non possediamo le competenze necessarie rischiamo di trascrivere i loro errori. Con il tempo gli errori saranno sempre più difficili da scovare. È dunque fondamentale imparare a riconoscerli adesso. 

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COMMENTI
 

Don Quijote 1 anno fa su tio
Bisogna fare un distinguo importante, si parla di intelligenza artificiale che non ha niente a che vedere con quella umana e nemmeno paragonabile a quella di un cane. Sarebbe più corretto parlare di programmazione avanzata che consente alla macchina di reperire e compilare in un certo modo informazione esistente. Le macchine attuali sono in grado di fare lavori banali e ripetitivi a velocità impossibile per un uomo, e qua ci sostituiscono egregiamente da tempo. AI, crisi climatica e covid hanno in comune l'efantizzazione mediatica che serve a nantenere posti di lavoro, riempendo lo stesso numero di pagine in periodici e riviste tutti i giorni, miliardi di ore in documentari e bla bla. Dunque tranquilli, creano lavoro.

Adegheiz 1 anno fa su tio
Però prima o poi impareranno no? Altrimenti che intelligenza è? Comunque spero che sostituiscano certi impiegati d’ufficio
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