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ITALIACoppia con figli piccoli voleva partire per la jihad

28.04.16 - 09:58
I presunti estremisti islamici residenti in provincia di Lecco sono stati arrestati, in manette anche un marocchino che vive nel Varesotto
Coppia con figli piccoli voleva partire per la jihad
I presunti estremisti islamici residenti in provincia di Lecco sono stati arrestati, in manette anche un marocchino che vive nel Varesotto

LECCO - Volevano partire per la jihad nei territori di guerra siro-iracheni portando con sè i due figli di 2 e 4 anni: una coppia di presunti estremisti islamici, residenti nella provincia di Lecco, è stata arrestata in una operazione congiunta Ros-Digos, nell'ambito della quale sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare.

Destinatario della misura restrittiva, emessa dal gip di Milano per il reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale, anche un marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese: il giovane, fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno per motivi di terrorismo, si sarebbe dovuto unire alla coppia.

Le tre persone arrestare erano in contatto con altri due coniugi già residenti in provincia di Lecco, partiti verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, anch'essi raggiunti dal provvedimento cautelare così come una loro parente, che si è adoperata per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti.

L'operazione, coordinata dalla Procura distrettuale di Milano d'intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è cominciata all'alba in diverse province della Lombardia e del Piemonte, ed è stata condotta congiuntamente dalle Digos di Lecco, Varese, Milano.

Dalle intercettazioni tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emerge che per quanto riguarda possibili attentati c'era «un'attenzione particolare alla città di Roma». Lo hanno detto gli inquirenti nel corso della conferenza stampa alla procura di Milano. Roma perché, da come ritengono gli arrestati, la città per il Giubileo è sede di pellegrinaggio e dove i pellegrini trovano la forza di combattere gli islamici.

Dalle zone di guerra siriano-irachene sarebbe arrivata «la richiesta di effettuare attentati sul territorio italiano, una indicazione non generica ma specifica che ci risulta da messaggi che abbiamo intercettato», ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli nella conferenza stampa sul blitz antiterrorismo di stamani.

Tra gli arrestati c'è un pugile di kickboxing. Era lui che, secondo le indagini, stava per partire assieme alla moglie per unirsi al sedicente Stato Islamico.

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