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AUSTRALIAUna bandiera scura, il buio e la paura nella cioccolateria

15.12.14 - 13:43
Il sequestratore a un passante: "Vuole che spari anche a lei?". Due dei cinque ostaggi scampati sono stati ricoverati in ospedale
Una bandiera scura, il buio e la paura nella cioccolateria
Il sequestratore a un passante: "Vuole che spari anche a lei?". Due dei cinque ostaggi scampati sono stati ricoverati in ospedale

SYDNEY - Sono ben 40 le organizzazioni musulmane che si sono schierate contro l'uomo armato che ha preso in ostaggio diverse persone in una cioccolateria a Sydney, in Australia.  Sono circa 40-50 gli sfortunati tenuti da ore dentro il negozio, secondo l'amministratore delegato della Lindt Australia, Steve Loane. 2 dei 5 ostaggi scampati al sequestratore, intanto, sono stati ricoverati in ospedale, uno per una condizione pre-esistente, l'altro per "shock".

La bandiera scura, il buio e la paura - Nonostante l'oscurità (ci sono 11 ore di differenza tra noi e la città australiana) dai vetri della caffetteria appare la bandiera nera chiesta dall'uomo armato e rappresentante il simbolo dell'Isis.

"Ancora buio completo al Lindt Café - scrive il reporter Cgris Reason su Twitter, si può solo intravedere la bandiera estremista nera appesa alla finestra".

"E' stata una giornata difficile, che ci ha messo alla prova", cinguetta il primo ministro Tony Abbott. "Tuttavia, come farebbe qualunque australiano, abbiamo accettato la sfida".

"Vuole che spari anche a lei?" - Il quotidiano australiano "Daily Telegraph" riferisce che un testimone ha raccontato di aver incrociato il presunto terrorista mentre stava uscendo dal locale. "Ho colpito involontariamente la sua borsa blu e ho sentito che c'era qualcosa di duro", ha detto il padre di quattro figli.

"Faccia attenzione a dove va", avrebbe detto l'uomo. Il terrorista, udite queste parole, si è girato verso di lui, minacciandolo: "Volete che spari anche a lei?". Stando a quanto riferito da alcuni testimoni tra i rapitori vi erano due persone vestite in modo simile.

La posizione di Lindt - Anche Lindt & Sprüngli ha voluto esprimersi in merito: "Siamo molto preoccupati per le notizie che ci giungono da Sydney e il nostro pensiero va in questo momento agli ostaggi. Siamo con le autorità locali pronti a collaborare in ogni caso e auspichiamo un risultato positivo dell'operazione il più rapido possibile. La priorità è sempre la sicurezza degli ostaggi". 

L'uomo tiene in ostaggio dalle 9 di stamattina (le 23 di ieri in Svizzera) un numero ancora incerto di persone, tra personale del bar e clienti.

Cinque persone sono finora corse fuori dal caffè, ma fino ad ora le autorità non hanno voluto precisare se siano state liberate dall'uomo o se siano riuscite a fuggire. Intanto il sequestratore ha autorizzato alcuni degli ostaggi a parlare per telefono con alcune emittenti locali per comunicare le sue richieste: la bandiera dello Stato Islamico (quella appesa alla finestra) e parlare con il premier Tony Abbott.

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