Cerca e trova immobili

Dal MondoIsraele-Libano: marea nera, rischio cancro popolazione

08.08.06 - 15:00
Israele-Libano: marea nera, rischio cancro popolazione

ROMA - Rischio cancro sulle coste libanesi e siriane a causa della marea nera che si è allargata su almeno 120 chilometri di coste libanesi, raggiungendo la Siria e alcune aree delle coste turche e cipriote, e seguita al bombardamento della centrale elettrica di Jiyyeh a sud di Beirut. Lo afferma il rapporto realizzato dal Centro della convenzione di Barcellona, Info-Rac, il trattato Onu per la protezione del Mediterraneo, e presentato questa mattina nella Sala Stampa Estera.

"La presenza di carburante sulle coste libanesi e siriane - ha detto la responsabile della Comunicazione del Centro dell'Onu, Simonetta Lombardo - espone la popolazione colpita a un aumento di rischi cancerogeni per un potenziale di tre milioni di persone". "Si tratta di un cocktail tossico ad alto rischio composto da sostanze che provocano il cancro e danni al sistema endocrino".

Secono il rapporto, infatti, non si tratta di petrolio ma di olio combustibile per impianto energetico: un cocktail chimico composto di idrocarburi policiclici aromatici, di sostanze come il benzene, il benzopirene, il tuolene, i policlorobifenili (PCB).

Secondo le stime libanesi citate dal Rapporto, dalla centrale e dai depositi è uscita una quantità di carburante che viene stimata attualmente in 30'000 tonnellate dalle fonti libanesi. In particolare, 10'000 tonnellate di carburante sono state riversate in mare subito dopo i bombardamenti e altre 20'000 sono fuoriuscite nelle oltre tre settimane trascorse.

A causa delle correnti marine e dei venti, la macchia di carburante si é spinta verso nord per almeno 120 km chilometri raggiungendo le coste siriane, mentre le osservazioni condotte dall'UNEP/MAP riportano la presenza del carburante anche in Turchia e Cipro.

ATS
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE