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Dal MondoTerrorismo: USA; WP, Pentagono studia ruolo esercito in casa

06.07.05 - 12:07
Terrorismo: USA; WP, Pentagono studia ruolo esercito in casa

WASHINGTON - Il Pentagono ha elaborato una nuova strategia per la sicurezza interna che prevede, fra le altre cose, un ruolo più attivo per le forze armate sul territorio nazionale, e non solo per aeronautica e marina, che già difendono il suolo metropolitana dall'aria e dal mare, ma anche per l'esercito, che potrebbe ritagliarsi una funzione nella gestione dell'intelligence, coordinandosi con le forze dell'ordine.

È quanto rivela oggi il "Washington Post", che riassume i punti principali di un documento di 40 pagine approvato il mese scorso, in cui il Pentagono rielabora la propria strategia organica per difendere il territorio degli Stati Uniti dopo l'11 settembre e nel pieno della guerra globale al terrorismo.

Lo "Strategy for Homeland Defense and Civil Support", firmato lo scorso 24 giugno dal sottosegretario alla difesa Gordon England - si legge sul sito online del "Washington Post" - prevede una difesa più "attiva, stratificata in profondità", in cui le forze armate devono essere in grado non solo di affrontare singoli attacchi terroristici, ma anche attacchi "multipli e simultanei" con perdite anche gravi, di massa, fra la popolazione civile.

Anche se non si prevede esplicitamente la richiesta di autorizzare l'impiego dell'esercito sul territorio metropolitano, il documento del Pentagono di fatto prevede che le truppe da combattimento entrino o gli esperti entrino in azione dove le forze dell'ordine e la Guardia nazionale siano sopraffatte o non in grado di agire.

Il documento, per esempio, ipotizza piani per affiancare militari esperti di analisti di intelligence alle forze dell'ordine per identificare e intercettare possibili terroristi. Ritaglia una funzione più significativa che in passato alla Guardia Nazionale nell'affrontare i postumi di un attacco terroristico. Accorda inoltre al presidente degli Stati Uniti la facoltà di ordinare lo stanziamento di truppe da combattimento sul territorio nazionale per "intercettare e sconfiggere le minacce".

"La messa in pratica della strategia - si legge nel documento del Pentagono, di cui il "Post" riporta alcuni stralci - è incardinata su una difesa attiva e stratificata in profondità, progettata per battere i progetti (terroristici) più pericolosi in anticipo e ad una distanza di sicurezza, prima che riescano a maturare".

Sul territorio nazionale degli Stati Uniti il ruolo dell'esercito, per legge e per tradizione storica, è confinato nelle caserme, "e non c'è nulla nella nostra strategia che possa farci deviare da questo principio storicizzato", ha dichiarato, citato dal WP, Paul McHale, assistente segretario per la difesa interna del Dipartimento.

Eppure per Timothy H. Edgar, un esperto di sicurezza nazionale dell'American Civil Liberties Union, è un "messaggio ambivalente": "Prendo atto che nel del documento (del Pentagono) si fissano limiti per il coinvolgimento dei militari, ma ciò contraddice altre parti del documento".

A questo cambio di strategia per la difesa interna si collega in qualche modo la revisione del dogma tradizionale delle Due Guerre, secondo cui gli USA devono essere pronti a combattere su due fronti, in discussione presso il Dipartimento della Difesa e di cui dava notizia ieri il "New York Times".

ATS
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