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LUCERNA/ LUGANOGay come pedofili: "Un'affermazione gravissima"

27.03.11 - 11:31
Le dichiarazioni dell'UDC lucernese Emil Grabherr suscitano pesanti reazioni anche in Ticino. Donatella Zappa di Imbarco Immediato: "Si vergogni!"
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Gay come pedofili: "Un'affermazione gravissima"
Le dichiarazioni dell'UDC lucernese Emil Grabherr suscitano pesanti reazioni anche in Ticino. Donatella Zappa di Imbarco Immediato: "Si vergogni!"

LUGANO – “Sono affermazioni gravissime. Questo politico si deve vergognare”. Donatella Zappa, responsabile di Imbarco Immediato, è indignata di fronte alle dichiarazioni del presidente della sezione UDC di Lucerna campagna Emil Grabherr. Il politico, sul giornale di partito, se l’è presa con il nuovo concetto di educazione sessuale che potrebbe essere introdotto nelle scuole lucernesi. Nel suo commento, intitolato ‘L’inizio della fine’, denuncia il fatto che gay, lesbiche e pedofili sarebbero sempre più definiti come ‘normali’ manifestazioni di un orientamento sessuale. “La cosa peggiore – dice Zappa – è che mette sullo stesso piano gay, lesbiche e pedofili. Spero che qualcuno lo denunci”.

Categorie - È stizzita Donatella Zappa. E si fa portavoce di un popolo, quello degli omosessuali, rimasto a bocca aperta di fronte alle idee di Grabherr. Oltre San Gottardo la vicenda sta facendo piuttosto discutere. “La pedofilia è qualcosa di illegale. Da condannare assolutamente. Non è un orientamento sessuale. Questo signore non conosce la realtà”. Grabherr a un certo punto, dipingendo una società alla deriva, definisce tre categorie di omosessuali: ‘quelli che stanno in coppia’, ‘i prostituti’ e i ‘pedofili’. “Le parole del signor Grabherr sono piene di disprezzo – assicura Zappa –. Si vergogni! Non si rende neanche conto che molti atti pedofili riguardano eterosessuali e si verificano nelle famiglie tradizionali. Eppure basterebbe consultare le statistiche”.

Apertura - Poi Zappa mette da parte la questione della pedofilia. “Non capisco perché Grabherr dica che non si debba parlare serenamente di omosessualità a scuola. Finora si parlava di gay e di lesbiche solo quando c’era in ballo l’AIDS. Noto con piacere che c’è una certa apertura. Anche perché il silenzio a volte può uccidere. Il rischio di suicidio è molto alto presso quei ragazzi che non riescono a parlare della loro omosessualità”.

(RED)
 

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