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ITALIARubygate, quegli italiani che all'estero si spacciano per ticinesi

21.01.11 - 17:02
Su Repubblica rubrica dedicata alle testimonianze degli italiani all'estero che raccontano della vergogna che provano nell'essere italiani. E c'è chi si spaccia addirittura per ticinese
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Rubygate, quegli italiani che all'estero si spacciano per ticinesi
Su Repubblica rubrica dedicata alle testimonianze degli italiani all'estero che raccontano della vergogna che provano nell'essere italiani. E c'è chi si spaccia addirittura per ticinese

ROMA - Quegli italiani che all'estero si vergognano di esserlo. Il Rubygate e la burrasca mediatica che ha travolto il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano indagato per prostituzione minorile e concussione ha avuto un'eco internazionale esplosiva.

Oggi Repubblica.it dedica un'intera rubrica intitolata "vistadafuori" in cui si racconta, attraverso le testimonianze degli italiani nel mondo, come viene visto il Bel Paese da oltre confine.

L'iniziativa sta avendo un grande successo. Quattro messaggi al minuto, una tempesta di lettere che raccontano del danno d'immagine subito dall'Italia, che ormai sembra irreparabile.

A prevalere è la rassegnazione e la tristezza. L'Italia è considerata arretrata, addirittura africana (Mariano dalla Danimarca scrive che il suo capo danese gli mostra la cartina geografica e ridacchiando gli dice che forse l'Italia è il pezzo che manca alla Libia).

Emilia da Barcellona racconta l'incredulità e la fatica degli spagnoli nel capire che "il popolo italiano abbia scelto volontariamente di essere rappresentato da Berlusconi".

In sostanza gli italiani all'estero provano vergogna di essere governati da Berlusconi. E' la solita storia, vecchia ormai di 15 anni. Il Cavaliere vince quasi sempre le elezioni, ma poi, stranamente, tutti negano di averlo mai votato. Soprattutto quegli italiani che un po' per necessità, un po' per opportunismo, un po' perché non ce la fanno più a vivere nella patria dei "don", dei dottori e dei commendatori e dove la scala sociale è ingessata e non offre prospettive di crescita personale, se ne vanno a fare fortuna all'estero.

Eppure l'italiani, Berlusconi o meno, restano italiani e come scrive Nikos da Londra, il presidente del consiglio "lo si voglia o no, rappresenta l'Italia e gli italiani all'estero". In altre parole Berlusconi è l'Italia e l'Italia è Berlusconi.

C'è chi non lo accetta e si spaccia addirittura per ticinese. Un amico di un italiano a Londra, esasperato, ha raccontato sempre su Repubblica di spacciarsi ormai per ticinese: "Da qualche giorno dico di essere svizzero. Del Canton Ticino, pensa tu. Dico che vengo da Lugano. Spiego che sono svizzero italiano. Altrimenti mi massacrano sulla questione del bunga bunga. Sono studo di sentir dire che gli italiani sono puttanieri, come il vostro primo ministro.... non ne posso più. E' inutile spiegare che sono tantissimi gli italiani che si arrabbiano e si indigano... non ci credono, ti chiedono invece come mai Berlusconi resta al suo posto, perché non si dimette? Perché non fate come in Tunisia? Se volete che il mondo vi guardi con un po' di serietà...".  

Moreno dall'Irlanda conclude con "l'Italia è il Paese delle vacanze".
 

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