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TICINONo al credito per Bosco e Carì, Borradori: "Governo sconfitto"

21.10.08 - 19:46
Tipress / Samuel Golay
No al credito per Bosco e Carì, Borradori: "Governo sconfitto"
BELLINZONA - Come annunciato, è arrivato, finalmente, dopo quattro ore di discussione, il no al credito ponte di 970mila che avrebbe permesso l'apertura degli impianti sciistici di Bosco Gurin e Carì. L'apertura delle stazioni a dicembre quindi è quasi sicuramente compromessa.

Nella discussione parlamentare è stato il solo gruppo PPD che ha difeso fino all'ultimo le ragioni di un credito che avrebbe permesso di ridare speranza a delle valli che saranno confrontate, a breve, con difficoltà economiche oggettive. Il presidente dei popolari democratici,
Giovanni Jelmini
, ha infatti avvertito i colleghi presenti (oggi nessun assente) che "con la negazione del credito ponte di oggi si rischia di non riaprire mai più".

Da parte leghista, che ieri, insieme al PPD aveva presentato in commissione una terza via per salvare tutti gli impianti presenti sul territorio cantonale, attraverso i fondi, 5,5 milioni di franchi, provenienti dallo Sport Toto, (bocciata poi dal governo) il capo gruppo
Attilio Bignasca
ha rimproverato il Consiglio di Stato, in quanto "il messaggio governativo è stato licenziato fuori tempo massimo per far ricadere a questo Gran Consiglio la responsabilità di dire no".

Giovanni Merlini
, presidente del PLR ha messo in evidenza la mancanza di redditività di questi impianti e ha ricordato il parere negativo della Commissione della gestione che "non ritiene più sostenibile appoggiare strutture deficitarie senza futuro".

Giovanni Pinoja
, gran consigliere dell'UDC, che insieme ai suoi colleghi di partito ha bocciato il credito ponte, ha chiesto una riflessione sulla necessità di avere delle stazioni invernali anche in futuro.

Per i Verdi,
Francesco Maggi
ha dapprima ricordato i repentini cambiamenti climatici che stanno interessando in modo particolare tutto l'Arco Alpino e poi ha esposto la sua idea di un'economia vallerana che punti sul turismo estivo.

In casa Socialista, il presidente
Manuele Bertoli
ha usato una metafora dentistica per descrivere la situazione finanziaria di Bosco Gurin e Carì ormai al collasso, parlando di un dente ormai marcio che prima o poi doveva essere estirpato.

Da parte governativa, il presidente del Consiglio di Stato
Marco Borradori
ha ammesso ai microfoni della TSI che per il governo, l'affossamento del credito ponte è una sconfitta: "Il Governo si era occupato fino in fondo di questo credito, tenendo in particolar modo di emergenze politiche molto chiare". Riprendendo le parole usate dalla Consigliera
Laura Sadis
oggi in parlamento, Borradori ha spiegato che "se le ristrutturazioni societarie fossero state fatte con anticipo, probabilmente anche il Parlamento avrebbe soppesato in modo diverso le valutazioni in sede di votazione". Il presidente del governo, ribadendo il suo impegno per far passare il credito, è dell'idea che "non tutti i mali vengano per nuocere e che in futuro il governo non ha l'intenzione né abbandonare le valli, né di tagliare i fondi: si tatta di spendere meglio per progetti che non equivalgano più a voragini finanziarie".


Foto d'apertura: Tipress / Samuel Golay

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