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CANTONEEducazione sessuale a 5 anni, la piazza si spacca. Cosa accade negli altri Paesi?

16.08.17 - 16:46
Iniziare a parlare di sesso già all'asilo. Giusto o sbagliato? Abbiamo intervistato la gente. E vi raccontiamo cosa avviene in 12 paesi europei
Educazione sessuale a 5 anni, la piazza si spacca. Cosa accade negli altri Paesi?
Iniziare a parlare di sesso già all'asilo. Giusto o sbagliato? Abbiamo intervistato la gente. E vi raccontiamo cosa avviene in 12 paesi europei

BELLINZONA - L’educazione sessuale sui banchi di scuola è un argomento che da sempre divide l’opinione pubblica. Il tema - è notizia di oggi - verrà in futuro affrontato già a partire dall’asilo. Con i bambini dai 4 ai 6 anni verranno trattati «la valorizzazione delle differenze e delle specificità di genere e i nomi delle parti del corpo». Nel prosieguo del percorso scolastico - dalle elementari alle medie - il tema verrà maggiormente approfondito.

Una scelta, quella effettuata dal DECS, che riaccende il dibattito sul tema e che sicuramente creerà alcune polemiche. La tenera età dei bambini che frequentano l’asilo è sicuramente uno dei fattori chiave per le persone contrarie a questa novità. «Non sono d’accordo. Sono troppo piccoli. Questo è un tema che va trattato alle scuole medie», sottolinea una donna ai nostri microfoni. Altri ticinesi, invece, accolgono positivamente la decisione. «Con le dovute parole e le dovute maniere può essere una scelta opportuna», replica un’altra signora.

Il tema non divide solo gli abitanti del nostro cantone (vedi video allegato) ma pure tutta la Svizzera e l’intero Continente. I vari Paesi europei hanno infatti leggi molto diverse sull’insegnamento di questa materia nelle scuole (vedi box seguente). Dai pionieri come le nazioni scandinave, a coloro - come l'Italia - che non l'hanno ancora resa obbligatoria, anche a causa della forte opposizione della Chiesa Cattolica.

Austria - In Austria l’educazione sessuale è obbligatoria dal 1970. Inizia alle scuole elementari ed è integrata nelle lezioni di biologia, educazione religiosa e tedesco. L’obiettivo principale è costruire una conoscenza basata sui valori del rispetto reciproco, facendo in modo che essa non sia pensata solo come attinente alla biologia ma anche alle emozioni e alle relazioni sociali. 

Danimarca - L’educazione sessuale è diventata obbligatoria negli anni Settanta con l’adozione di linee guida per l’insegnamento nelle scuole. Nel 1991 è diventata obbligatoria in tutti i gradi delle scuole danesi. È stato dato mandato alle scuole di invitare particolari testimoni, come prostitute, omosessuali e malati di Aids, a condividere le proprie esperienze. Dal 2007 tutte le scuole hanno l’obbligo di fare educazione sessuale anche se la partecipazione degli studenti è facoltativa. I genitori non possono ritirare gli studenti dalle lezioni.

Finlandia - Nel paese scandinavo, l’educazione sessuale è fatta dai docenti di biologia ed educazione alla salute ed è regolata dal “National Board of Education”. Il 10% delle scuole si affidano a esperti esterni. La materia è stata introdotta in maniera obbligatoria nel 1970 e nel corso dei successivi dieci anni l’insegnamento ha contribuito all’abbassamento del numero di gravidanze in età adolescenziale. I temi variano da grado scolastico. Dal primo al sesto anno vengono insegnati gli aspetti base biologici e emozionali. Dal settimo anno si va più nello specifico parlando ad esempio di mestruazioni, gravidanza, l’uso degli anticoncezionali, le prime relazioni e le malattie trasmissibili sessualmente.

Francia - L’educazione sessuale è obbligatoria per legge dal 2001 nelle scuole di tutti i livelli con almeno tre sessioni di insegnamento l’anno, anche se una piccola parte di genitori ha impedito che i propri figli frequentassero le lezioni. Tra il 1920 e il 1967 era vietato parlare di sesso a scuola. Nel 1996, il ministro dell’Educazione ha inserito nelle lezioni di educazione sessuale una specifica sezione sulla prevenzione dell’Aids. Recentemente c’è stato un dibattito sull’educazione sessuale nelle scuole riguardo l’identità di genere e dei suoi aspetti biologici, sociali e culturali.

Germania - In Germania l’educazione sessuale nelle scuole inizia all’età di 9 anni, all’interno di materie come cittadinanza, religione etica e biologia. La materia è stata introdotta nel 1968 in Germania Ovest, mentre all’est la lezione non è stata implementata nel sistema scolastico ma era garantita da organizzazioni giovanili. Dopo la riunificazione, alla metà degli anni Novanta, è stata resa obbligatoria e viene insegnata attraverso un approccio interdisciplinare.

Grecia - In Grecia, l’educazione sessuale è stata introdotta nel 1980 con un programma pilota, per diventare obbligatoria dal 1995 per gli studenti da 6 anni d’età in su. Si insegnano gli aspetti biologici e relazionali. I metodi d’insegnamento variano, si va dall’educazione fra parti alle arti visive

Irlanda - L’educazione sessuale divenne una questione sociale nel 1984 quando una ragazzina di 15 anni, Ann Lovet, morì (insieme al suo bambino) poco dopo aver partorito di nascosto dalla sua famiglia. Tredici anni dopo, nel 1997, l’educazione sessuale divenne parte del piano di studi dell’istruzione alla salute. Il testo permise alle singole scuole di scegliere di non occuparsi di alcuni temi non idonei ai loro principi. Questa è la ragione per cui negli istituti scolastici irlandesi non viene portato avanti un programma comune. Nel 2003 l’educazione sessuale diventa obbligatoria nel ciclo primario e post primario, ma non alle superiori. L’insegnamento viene portato avanti insieme a quello di biologia e di educazione religiosa. I genitori possono per legge ritirare i propri figli da queste lezioni.

Italia - In Italia l’insegnamento sessuale non è obbligatorio. Nel Paese - come sottolineato nel sito valigiablu.it - c'è sempre stata una forte opposizione alla sua introduzione da parte della Chiesa Cattolica e di alcuni gruppi politici. L'assenza di un'educazione sessuale e di un serio dibattito pubblico hanno però impatti culturali, sanitari e sociali sulla vita quotidiana del paese. Secondo un’indagine della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, presentata al congresso dei ginecologi, il 37% delle donne italiane vuole maggiori informazioni su benessere e salute sessuale e oltre il 20% delle giovani tra i 20 e i 30 anni ha appreso su Internet informazioni false, o parzialmente esatte, sulla sessualità.

Portogallo - Nel 1984 è stata emanata la prima normativa in materia di educazione sessuale a scuola. Solo dopo 7 anni, nel 1991, la materia è stata integrata nella disciplina “Sviluppo personale e sociale” nelle scuole primarie e secondarie. Ma non è mai stata applicata. Tra il 1995 e il 1998 viene portato avanti un programma sperimentale di educazione sessuale in cinque scuole. Le linee guida di questo progetto sono state poi utilizzate nel 1999 per scrivere la legge sull’insegnamento dell’educazione sessuale all’interno degli istituti scolastici.Il tutto fu bloccato nel 2003. Le politiche al riguardo rimangono bloccate. Nel 2004 un gruppo di lavoro è stato incaricato di mettere in atto nuove politiche circa l’educazione sessuale nelle scuole.

Spagna - Secondo la legge sull’educazione approvata nel 2005, l’educazione sessuale rientra nel più ampio insegnamento di “educazione alla cittadinanza”. La frequenza a questa materia è facoltativa e sebbene la legge stabilisca quali argomenti debbano essere trattati, sembra che spesso non siano presi in considerazione. Si comincia a fare educazione sessuale nelle scuole all’età di 14 o 15 anni.

Svezia - Il Paese scandinavo è uno dei pionieri. L’insegnamento fu introdotto nel 1942 su base volontaria e diffusa attraverso lezione radiofoniche già nel 1954. La Svezia fu quindi la prima nazione ad introdurre nelle scuole insegnamenti di educazione alla sessualità, considerando quest’ultima una garanzia per la salute della popolazione. La frequentazione dei corsi nelle scuole è naturalmente obbligatoria. L’insegnamento inizia molto presto. Già in età pre-scolare i docenti rispondono a tutte le domande sulla sessualità poste dai bambini. Grande attenzione è prestata alla parità di genere e al ruolo. 

Ungheria - L’educazione sessuale è stata introdotta nel 1978 con le lezioni di “vita sessuale e familiare”, indirizzate agli studenti dai 14 ai 18 anni. Si trattava di 20 ore di lezione in 4 anni, concentrate su temi come le basi morali delle relazioni sessuali, caratteristiche sessuali, il ruolo della famiglia in società. L’attuale programma scolastico nazionale prevede l’insegnamento di “igiene”in tutte le scuole.

 

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COMMENTI
 

Sarà 6 anni fa su tio
All'inizio degli anni 70, con un gruppo di allievi di 14/15 anni, partecipai a delle lezioni sperimentali di educazione sessuale impartite da una sessuologa, la cosa suscitò delle reazioni e non ci fu seguito... Vedo che a distanza di quasi 50 anni non è cambiato molto! Innanzitutto credo che una maggior consapevolezza del proprio corpo potrebbe insegnare ai bambini a difendersi dai pedofili.

castigamatti 6 anni fa su tio
come volevasi dimostrare, nei Paesi più avanzati, civili e progressisti (nord Europa), l'educazione sessuale è materia scolastica già dagli anni '70. Come al solito (voto alle donne, matrimonio omossessuale, ecc...) la ricca Svizzera è vergognosamente in ritardo di parecchi decenni. Per fortuna attorno a noi c'è l'Europa che ci apre gli occhi. P.S. sono un ANTIEUROPEISTA più che convinto, ma i meriti vanno riconosciuti.

Rhodium 6 anni fa su tio
I bambini di 5 anni del giorno d'oggi sono molto più svegli e precoci di quelli di decadi fa, trovo sia giusto iniziare da questa età ad insegnare cosa sia il sesso, ovviamente con le dovute metodologie e gradualmente, dalle differenze tra uomo e donna fino ad arrivare all'atto del concepimento. Meglio che questi argomenti li trattino a scuola con persone preparate piuttosto che chissà dove e chissà come.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Rhodium
ecco. in tutto questo bell'articolo non si scende mai sulle "dovute metodologie" chi le decide? chi decide se è giusto o meno portare una prostituta in classe (che già di per sé fa orrore, come se vendere il proprio corpo anche se consensualmente fosse una cosa normale) o parlare di masturbazione a 5 anni? delle relazioni emotive?? e chi le impartisce è preparato? qualcuno terrà conto del fattore personale di ogni individuo che ha sensibilità diverse? e i genitori in tutto questo dove sono? hanno qualche possibilità o meno di intervenire se d'accordo o no?....qua non si tiene minimamente conto della soggettività, si vuole far sparire i generi per fare un bel mischtöch, si vuole sdoganare (ed è anche non troppo velatamente evidente) la sessualità puberale .... hai già letto il protocollo globale sul tema emanato dai teteski di cermania su questo tema che vogliono imporre a tutti i paesi europei? cercalo, è in rete e già dalle prime pagine ci sarebbe di che discutere! poi vabbhé la chiesa mi fa venire da piangere... in italia guai! la sessualità in qualsiasi contesto e argomento è un tabù totale, in altri paesi "che i bambini vengano... a me!", mettersi d'accordo no? c'è da avere i brividi

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Educazione sessuale non significa portare delle prostitute in classe e non significa insegnare a scop.re; al contrario, serve ad aiutare a vivere una sessualità sana, consapevole anche dei rischi.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Sarà
se hai letto l'articolo è quel che c'è scritto.... riguardo ad invitare le prostitute in classe. sono assolutamente d'accordo sulla assoluta necessità di insegnare una sessualità sana, visto che i ragazzi e BAMBINI dotati di cellulare oggi ne fruiscono nel modo più sbagliato. Il discorso è l'opportunità al riguardo dell'età e della soggettività delle persone coinvolte e vorrei anche tanto sapere chi decide cosa è giusto spiegare oppure no e in che modo. in tutto questo discorso tra l'altro la famiglia e i genitori sono totalmente esclusi, il che è proprio l'obbiettivo delle linee guida al riguardo! Quello su cui sono assolutamente convinta è che bisogna trovare una ricetta per spiegare ai bambini anche piccoli che se un adulto o qualcuno cerca di toccarli nelle parti intime o in modo lascivo deve assolutamente dirlo, ma anche qua i genitori.... no??!

Svizzeraefieradiesserlo 6 anni fa su tio
Se l'educazione sessuale fosse educazione sessuale seria, si potrebbe anche concordare. MA lo scopo di tutto questo è rimbambire e confondere i bambini su tutte le possibilità oscene che ci sono oggi per vivere la sessualità. Finiranno per diventare dei trans depressi o peggio, fondando tutta la loro vita sull'essere accettati e dimenticandosi dei problemi vari da risolvere in un paese. Tipica istruzione sinistroide.

castigamatti 6 anni fa su tio
Risposta a Svizzeraefieradiesserlo
esilarante il tuo commento! una delle prime parole che gli innocenti pargoli imparano all'asilo è il nome volgare dell'apparato genitale maschile...con varie risatine dei parenti a casa quando il pargolo ripete la parola...vedi un po' tu... Inoltre con una corretta educazione sessuale, semmai e se sarà loro destino, diventeranno "trans felici"...depressi possono forse esserlo le persone transessuali che ti incontrano sul loro cammino.

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a Svizzeraefieradiesserlo
E chi ti dice che non sarà un'educazione sessuale seria? E cos'è secondo te un'educazione sessuale seria? Quella della chiesa cattolica?

dino 6 anni fa su tio
Almeno aspettiamo 8-10 anni . Capirebbero meglio credo

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a dino
che poi dai... un genitore che cavolo di problemi si può porre nel chiamare vagina la vagina e il pene, pene?????!!!! santo cielo

dino 6 anni fa su tio
Perfetto, appena tolto il pannolino invece dei peluche. Non esiste più il ogni cosa a suo tempo?

rojo22 6 anni fa su tio
Risposta a dino
Chiaro che non esiste più. E' tutto permesso. I risultati sono qui da vedere.

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a dino
ogni cosa a suo tempo non esiste più perché si considerano, erroneamente, i bambini come piccoli adulti. ne fanno le spese piccoli esseri innocenti che avranno un futuro privo di ideali.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a dino
ma infatti.. i bambini anche piccolissimi si pongono delle domande ed è giusto rispondere, come ad esempio se mamma aspetta un fratellino, come cavolo ci è entrato là??! non capisco perché forzare.. le domande arrivano da sé da parte dei bambini. credo che il vero problema è che innanzitutto i genitori non sono in grado di dare delle semplici risposte esaustive ed adeguate all'età di chi le pone! e poi la scuola e i suoi operatori sono all'altezza? e chi lo decide?? questo per me è il vero problema, l'inadeguatezza degli adulti a parlare di sessualità! non è un problema dei bambini. quindi a scuola di educazione sessuale dovrebbero andarci gli adulti.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Le domande arrivano se sollecitate!

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
si, ho fatto un esempio penso calzante per quello che dici, l'evidenza di una pancia che cresce e il racconto di un fratellino/sorellina che nascerà. ma poi arrivano anche da sole, forse per i maschietti non è così ma per le femmine si, almeno per me è stato così, ma non ho avuto alcuna risposta dai miei genitori, probabilmente troppo imbarazzati hanno glissato sempre. certe cose che ho scoperte dai giornalini tipo dolly in cui c'era l'esperto che rispondeva (tipo posso restare incinta con un bacio?? ahahah) e anche grazie alla mia maestra di tirocinio che mi ha parlato dei metodi contraccettivi.... ripeto, sono gli adulti che dovrebbero andare ad educazione sessuale anche perché oggi per me è pure peggio, visto che la sessualità falsata i ragazzini la scoprono su youporn

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
stiamo parlando di asilo, non di educazione sessuale in generale. Da noi credo si impartisca obbligatoriamente dalle scuole medie, ma già all'asilo ci sono degli approcci (tipo: sono unico o qualcosa del genere). Se un bambino dell'asilo ha accesso a youporn, il problema non è certo della scuola infantile. Ogni cosa a suo tempo. Se poi si vogliono anticipare le domande spontanee dei ragazzi/e si può anche agire in tal senso, ma all'asilo mi pare troppo precoce. O forse la società si sta pian piano accorgendo che l'orco non è più (o solo) il prete, ma anche il maestro?

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
ma infatti il mio discorso era in generale, per il resto condivido quello che dici

cacos 6 anni fa su tio
Risposta a sedelin
hai centrato il problema, sono solo dei bambini fateli giocare ,divertire poi ogni cosa a suo tempo
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