"Animali fantastici e dove trovarli", nelle sale da giovedì, rinfresca la serie ed è un piccolo gioiellino tutto da guardare
LUGANO - «Ah, lei è inglese. Prima volta in America?», risposta: «Sì». «Ha degli animali vivi in quella valigia?», risposta: «No», ed è una bugia. Si presenta così ai controlli doganali di una New York dei primi anni '20 il nuovo protagonista di J.K. Rowling lo studioso Newt Scamander, mago tutto nuovo (più o meno) vissuto svariati decenni prima di Harry Potter e compagnia.
Una storia inedita - "Animali fantastici e dove trovarli" - nelle sale da questo giovedì - è una storia originale, scritta per il grande schermo dalla stessa autrice inglese e che prende il nome da uno dei fittizi libri di testo utilizzati dagli studenti di Hogwarts (del quale Scamander è l'autore). Si tratta di un vero e proprio bestiario fatato frutto di anni di viaggi e ricerche di un uomo che, alle specie animali magiche, ha dedicato la vita. A differenza di Potter infatti, bimbo e poi adolescente, Newt è un adulto con già anni di esperienza alle spalle.
Più diversi che uguali - Caratteristiche che i due condividono è quell'allure un po' da secchione, un gran coraggio unito a talento tutto particolare per ficcarsi nei pasticci. Andatura un po' strascicata, sguardo perso e pensieroso, il "magizoologo" (interpretato da Eddie Redmayne) viaggia sempre in compagnia di una valigia che è sia un ufficio sia uno zoo. Un fortuito incidente fa si che la stessa venga smarrita e aperta da mani inesperte (e babbane) creando non pochi problemi in una New York sull'orlo di una crisi di nervi.
Terrorismo anche qui - Già perché nella Grande Mela sono anche troppi gli incidenti magici avvenuti negli ultimi tempi, anche per colpa del terrorista e mago oscuro Gellert Grindelwald, il delicato ordine fra mondo fatato e "normale" sta per essere spezzato. Per questo motivo l'agente del Macusa (che è un po' l'Fbi Magica) Tina Goldstein fermerà Scamander per accertamenti. Dall'incontro inizierà una caccia alle creature fuggitive grazie anche all'indispensabile aiuto del non-mago Jacob Kowalski. E non è finita qui, ma noi non ci dilungheremo oltre.
La mano dell'autrice - Che "Animali fantastici" sia stato scritto dalla Rowling si vede, eccome. A la grande e creativa immaginazione (alcune specie magiche lasciano proprio a bocca aperta), l'abilità incredibile per tratteggiare un mondo magico complesso e convincente, la sua mano si riconosce anche nella struttura narrativa: aspettatevi, come in pura tradizione potteriana, un finale ad alto tasso di adrenalina con tanto di colpo di scena.
Sì, ci son maghi in America - Certo, per quanto ben realizzata la New York è un po' meno affascinante della medioevaleggiante (ed europea) Hogwarts ma riesce a mettere in scena in maniera efficace le differenze delle vite dei maghi al di qua e al di là dell'oceano. Se nel vecchio continente c'è spazio per un'integrazione organica, nella ruggente America e con le sue dinamiche metropolitane è tutta un'altra storia. Plauso particolare per la "café society" (sic) magica di baretti oscuri e fumosi in cui il jazz lo cantano gli elfi domestici (davvero).
Potter, ma non troppo - La pellicola, diretta dal "solito" David Yates (che ha diretto gli ultimi 4 film di Harry Potter), è solo la prima di una già annunciata serie di 5. Se i fan di Hermione & friends. vi si troveranno è vero anche che i punti di contatto con la saga originale non sono poi moltissimi (perlopiù echi fatti di nomi e cognomi) e possono essere colti veramente solo dai poterrofili più sfegatati. Il che, in verità, è un male fino a un certo punto. L'avventura di Scamander, infatti, riesce a mantenere una freschezza e un'identità sua. Ci vediamo nel 2018 per il secondo episodio?