Il team manager di Lance Armstrong ai tempi dei sette Tour de France vinti è stato punito insieme al medico Pedro Celaya e al preparatore José Pepe Marti
BRUXELLES (Belgio) - Dieci anni fuori dal ciclismo. Una sorta di squalifica a vita, questo il prezzo pagato da Johan Bruyneel, team manager di Lance Armstrong all'epoca dei 7 Tour de France vinti dal ciclista americano e poi cancellati dall'UCI.
La corte di arbitrato americana (American Arbitration Association) e l'USADA hanno anche punito gli altri artefici del "miracolo" Armstrong ai tempi del doping sistemativo emerso all'interno dell'US Postal Service: otto al medico Pedro Celaya e al preparatore José Pepe Marti.
Ma l'ex corridore belga non l'ha mandata giù, minaccia ricorso al Tnas e parla di processo ingiusto, soprattutto non geograficamente pertinente: "Siamo stati usati come capro espiatorio di un'intera generazione. C'e' chiaramente qualcosa di sbagliato in un sistema in cui solo sei individui vengono puniti per i peccati di un'epoca. Inoltre sono belga e vivo nel Regno Unito. Non sono mai stato un membro del ciclismo americano o di qualsiasi altra organizzazione sportiva nazionale degli Stati Uniti. Non ho mai firmato documenti che autorizzano l’Aaa e l’Usada ad avere autorità sulla mia persona''. (itm)