A queste condizioni, Paternità? No grazie!
Diventare o non diventare padri?
Quale risposta potranno dare i padri separati e i potenziali futuri padri allorquando la Giudice Emanuela Epiney- Colombo del Tribunale di Appello nel suo recente libro "Il cittadino e l’autorità tutoria" scrive
"Il rifiuto del figlio capace di discernimento alle relazioni personali deve essere tenuto in considerazione, ma il giudice o l’autorità tutoria non è vincolato dall’opinione del figlio e può imporre il diritto di visita se ritiene che non è contrario al bene del figlio.
In presenza di una sindrome d’alienazione parentale (cosiddetta PAS), indotta dalla madre e dall’ambiente in cui essa vive, il diritto di visita può essere sospeso.
In ogni caso non si possono esercitare pressioni fisiche o morali sul figlio capace di discernimento per costringerlo a diritti di visita di cui non vuole sapere.
Di principio mantenimento e relazioni personali sono indipendenti l’uno dall’altro e la violazione dell’obbligo di mantenimento non può di per sé comportare la limitazione o la soppressione del diritto di visita. Il genitore privato del diritto di visita resta in ogni caso obbligato al mantenimento. (pagg 150 e 151).
La situazione legale attuale non è soddisfacente e in caso di un rifiuto ostinato del genitore affidatario alle relazioni personali il titolare del diritto di visita si trova disarmato. (pag 153)" ?
Quale risposta potranno dare i potenziali futuri padri allorquando il Consiglio federale e la Consigliera federale Simonetta Sommaruga, nel loro progetto di modifica del nuovo diritto al mantenimento (vedasi al link http://www.ejpd.admin.ch/content/ejpd/it/home/dokumentation/mi/2012/2012-07-042.html), propongono che
"(…) il contributo al mantenimento dei figli comprenda in futuro anche i costi che sorgono per il genitore che li accudisce. Sinora ciò non era possibile per i figli di genitori non sposati. Questa discriminazione va pertanto eliminata. Con la modifica proposta i figli stessi avranno diritto a un contributo di mantenimento che comprende anche i costi del loro accudimento da parte di uno dei genitori, indipendentemente dallo stato civile di questi ultimi.
(...) quando dopo una separazione i mezzi non sono sufficienti per due economie domestiche (...) i figli usufruiscono di un nuovo diritto qualora la situazione economica del genitore che ha l’obbligo di versare i contributi di mantenimento dovesse migliorare notevolmente. In tal caso quest’ultimo deve pagare la differenza tra i contributi effettivamente versati negli ultimi cinque anni e quanto spettava di diritto ai figli. Il contributo che spetta di diritto ai figli dovrà pertanto essere obbligatoriamente stabilito nella decisione sul mantenimento. Il diritto ai contributi passa agli enti pubblici se questi hanno elargito ai figli prestazioni di aiuto sociale." ?
Paternità? No grazie!
Noi padri contiamo meno di nulla! A queste condizioni, e fino a quando il diritto di famiglia e la giurisprudenza nei casi di separazione e divorzio non cambieranno, maschi "Paternità? No, Grazie!"
Venite a manifestare con noi in Piazza Dante a Lugano il 19 marzo prossimo dalle 14.00 in avanti.
Ci aspettiamo la presenza di sostenitori e simpatizzanti, come pure che i tanti padri separati residenti in Ticino trovino il coraggio e partecipino numerosi. Restare nella tana a leccarsi le ferite non farà cambiare la nostra attuale situazione, come neppure il futuro dei nostri figli maschi, al 70% potenziali futuri padri separati bancomat.
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