Le critiche di Marco Chiesa alla manifestazione non autorizzata indetta per sabato prossimo dalla presidente GISO Tamara Funiciello
CHIASSO - «Le guardie di confine ticinesi commettono continui abusi», aveva sostenuto pochi giorni fa la presidente federale dei Giovani Socialisti Tamara Funiciello, annunciando per sabato prossimo una marcia - non autorizzata - da Como alla dogana di Ponte Chiasso «per dire basta» ai respingimenti illegali, da parte di agenti che «si arrogano il diritto di bloccare l’accesso a persone senza verificare il loro diritto a presentare una domanda d’asilo».
Affermazioni, quelle della 27enne, balzata agli onori della cronaca lo scorso marzo posando semi-nuda assieme ad alcune giovani colleghe di partito nell’ambito di una campagna per i diritti delle donne, che non hanno mancato di suscitare polemiche e reazioni.
«È un peccato che la Presidente non abbia avuto tempo prima di questa fortunata occasione di ritagliarsi qualche minuto per conoscere di persona le nostre Guardie di Confine e di intrattenersi con i responsabili sul campo» ha affermato il Consigliere nazionale Marco Chiesa sulla questione, spiegando come sia più facile «screditare il lavoro e l’umanità di professionisti piuttosto che investire tempo e fatica per conoscere concretamente i temi su cui si desidera pontificare».
Contattato da Tio.ch/20 minuti, Chiesa sottolinea l’accanimento a cui il corpo delle Guardie di confine è sottoposto. «Ho parlato personalmente con le Guardie di confine e mi hanno confermato che la Presidente GISO non si è nemmeno degnata di contattarli. In caso contrario avrebbe potuto informarsi di persona su come lavorano. Invece si è limitata a denigrarne l’operato quando dovrebbe ringraziarli per tutto quello che fanno quotidianamente».
Una «mancanza di rispetto» nei confronti delle istituzioni svizzere che distorce la realtà. «È un mondo alla rovescia, in cui le guardie sono viste come persecutori e i passatori di turno diventano paladini dei migranti». Manifestazioni come quella organizzata dalla Funiciello sono emanazione di un «indottrinamento» che può «alimentare dinamiche pericolose», prosegue Chiesa con particolare riferimento alla foschia che avvolge l’operato di alcune ong e al loro ruolo nella “gestione” dei cosiddetti “corridoi umanitari”, finito nei giorni scorsi anche sui tavoli del G20 di Amburgo e già oggetto di un’interrogazione presentata dal Consigliere a Berna lo scorso maggio.