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LUGANO - Lo scorso 28 maggio si era tenuto a Lugano lo «Swiss-Israel Day 2017». Ospite d’onore era l’ex-ministra Tzipi Livni. All’incontro erano intervenuti anche il sindaco di Lugano Marco Borradori e il consigliere di Stato Christian Vitta.
A suscitare perplessità attorno alla manifestazione era stato però il fatto che da qualche mese la signora Livni fosse indagata per crimini di guerra.
La questione non era sfuggita ad alcuni media romandi e la presenza della signora Livni in Svizzera era stata segnalata al Procuratore pubblico della Confederazione lo scorso 26 maggio dall’associazione Urgence Palestine, che chiedeva l’apertura di una procedura penale per crimini contro l’umanità e per crimini di guerra.
Per queste ragioni i Consiglieri comunali de "I Verdi" (Fausto “Gerri” Beretta Piccoli, Nicola Schoenenberger, Melitta Jalkanen) pongono al Municipio le seguenti domande:
1. Al momento della decisione di intervenire in forma ufficiale allo «Swiss-Israel Day 2017» di Lugano, il Municipio era al corrente delle accuse mosse alla signora Livni e dell’inchiesta aperta in Belgio?
2. A ragion veduta, non ritiene il Municipio che sarebbe stato più opportuno e prudente che il sindaco non intervenisse pubblicamente a quell’evento?
