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Il Municipio ha inviato una lettera al Consiglio di Stato chiedendo chiarezza sull’applicazione della Riforma III dell’imposizione delle imprese
BELLINZONA - Penna alla mano, il Municipio di Bellinzona ha affidato a una lettera, diretta al governo ticinese, le proprie preoccupazioni per la strategia d’applicazione cantonale della Riforma III dell’imposizione delle imprese, presentata lo scorso 21 dicembre 2016.
A creare agitazione fra le mura di Palazzo Civico è in particolare il pregiudizio che potrebbe crearsi nel confronto dei Comuni, come Bellinzona, che ospitano sul proprio territorio un basso numero di società soggette a tassazione speciale, le cui «rilevanti perdite fiscali sul gettito delle persone giuridiche ordinarie non verrebbero compensate dall’aumento derivante da quelle speciali.»
In altre parole, il rischio è quello di dover intervenire anche sulla fiscalità delle persone fisiche, con la conseguenza di «acuire le differenze tra i Comuni finanziariamente ricchi e quelli con minori risorse», andando così ad accentuare «la disparità di trattamento tra cittadini ticinesi». Scenario reso ancora più «preoccupante», sottolinea il Municipio, considerando le numerose richieste dei «Comuni di ridurre gli oneri a proprio carico».
«La situazione non è chiara», precisano le autorità comunali, dichiarando quindi di non potersi esprimere a favore o contro la strategia finché non sarà definito in quale misura essa andrà a pesare sui bilanci comunali.
