LOCARNO - In occasione della prossima votazione federale del 12 febbraio 2017 si deciderà sull’entrata in vigore della Legge federale del 17 giugno 2016 concernente le misure fiscali volte a rafforzare la competitività della piazza imprenditoriale svizzera (Legge sulla riforma III dell’imposizione delle imprese).
I Verdi del Locarnese hanno inoltrato un’interrogazione per fare chiarezza, e capire cosa succederà a livello comunale.
Secondo quanto approvato dal parlamento federale, la Riforma intende eliminare l’imposizione ridotta per le società holding, le società di domicilio e le società miste, abbandonando l’attuale regime di imposizione privilegiata. Tale imposizione, che incoraggia le multinazionali a spostare in Svizzera i profitti realizzati all’estero e in particolare nei paesi in via di sviluppo, è fortemente criticata a livello internazionale.
Con l’intento di evitare che la Svizzera subisca una perdita di competitività e ne consegua un possibile esodo di imprese, è prevista l’introduzione di misure di sgravio fiscale, diminuendo le basi di imposizione a tutte le società. Questi nuovi strumenti sono i seguenti:
«Questa riforma prevede quindi una vasta scelta di regali fiscali per le grandi aziende e perdite miliardarie per le collettività che dovranno verosimilmente essere colmate con tagli alle prestazioni o aumenti di imposte per i contribuenti fisici. A titolo compensatorio per le previste perdite fiscali per i Cantoni, è previsto che la quota cantonale all’imposta federale diretta venga aumentata dall’attuale 17 al 21,2 per cento. In tal modo saranno a disposizione dei Cantoni circa 1,1 miliardo di franchi per permettere loro di abbassare le imposte sugli utili alle aziende» si legge nel testo dell’interrogazione dei Verdi.
«Già la Riforma II dell’imposizione delle imprese ha comportato elevate perdite fiscali ai Comuni. Le conseguenze finanziarie della Riforma III dell’imposizione delle imprese rischiano di essere enormi e avranno importanti risvolti per l’intero paese, cantoni, città e comuni. Le perdite sono infatti imprevedibili: una perdita minima di 2.7 miliardi è già stata confermata a causa delle nuove esenzioni fiscali, ma questa potrà essere ben più elevata. I Cantoni perderanno centinaia di milioni che le magre compensazioni previste versate dalla Confederazione modificheranno solo leggermente. I Comuni saranno i maggiori perdenti perché non riceveranno nessuna compensazione. Alle città e ai comuni mancheranno quelle risorse che sono chiamati ad investire per creare le condizioni quadro favorevoli (infrastrutture, qualità di vita, servizi, sicurezza) all’impianto di nuove imprese. Spetterà ai cantoni rendere in qualche sorta partecipi i comuni ai pagamenti compensatori da parte della Confederazione».
In pratica i Verdi del Locarnese temono che saranno le persone fisiche, i salariati e la classe media a dover pagare, con aumenti fiscali, nuove tasse e diminuzioni delle prestazioni alla popolazione.
Fatte queste premesse, i Verdi del Locarnese chiedono al Municipio qual è stato l’impatto della riforma delle imprese II sulle finanze del Comune a partire dagli anni 2010/2011 e sulla politica fiscale comunale.
Di seguito le altre domande: