La maggioranza di centrodestra ha sonoramente bocciato le proposte a difesa dei frontalieri e per contrastare "Prima i nostri"
COMO - La maggioranza di centrodestra ha sonoramente bocciato le proposte del PD a difesa dei frontalieri e per contrastare "Prima i nostri" durante il Consiglio regionale della Lombardia svoltosi stasera. «Una Lega Nord genuflessa nei confronti della Lega dei Ticinesi e dell’Udc non ha votato l’ordine del giorno proposto dal Pd e dal Patto civico per il timore del risentimento dei partiti ticinesi», commenta laconico, a fine seduta, Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Canton Ticino.
L’ordine del giorno impegnava la Giunta regionale «a rappresentare al Governo e per suo tramite anche alla Commissione Europea la necessità che nello sviluppo dei rapporti con la Confederazione Svizzera siano preservati i principi della libera circolazione e di parità di trattamento nella regolamentazione della condizione dei lavoratori frontalieri e che tali aspetti siano vincolanti per la conclusione di nuovi accordi con la Svizzera, in materia di cabotaggio transfrontaliero come in altri ambiti d’azione; a prendere contatti con il Consiglio di Stato del Cantone Ticino per ribadire l’imprescindibilità dei principi di pari trattamento che l’Accordo di libera circolazione riconosce al lavoratore frontaliero, sollecitandone il rispetto tanto in relazione all’accesso all’impiego quanto al superamento delle condizioni di dumping salariale che colpiscono i lavoratori italiani in Ticino; chiarire la reale volontà di prosecuzione delle forme di collaborazione del Cantone con la Regione, sulla base di principi di reciprocità e di verificabilità degli impegni assunti».
Inoltre, impegnava la Commissione speciale «a riavviare i suoi lavori con un’attività conoscitiva e di proposta al Consiglio volta al monitoraggio delle condizioni del frontalierato in Svizzera, al miglioramento della reciprocità nelle relazioni economiche transfrontaliere, allo sviluppo di nuove iniziative per la risoluzione delle problematiche della mobilità in area di confine, promuovendo a breve un incontro del Consiglio regionale con il Gran Consiglio del Cantone Ticino, per manifestare le preoccupazioni circa il rispetto dei diritti dei lavoratori italiani in Ticino e verificare i reciproci intendimenti in materia di sviluppo delle relazioni tra Cantone e Regione».