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Il malumore della cittadinanza ha spinto la Sezione cittadina del partito a presentare un'interrogazione al Municipio
MENDRISIO - Il futuro centro per l'accoglienza temporanea dei profughi di Rancate, voluto da Cantone e Confederazione per contrastare lo stato d'emergenza causato dall'elevato numero di persone che «arrivate in Ticino vorrebbero continuare il viaggio verso nord ma non sono autorizzate ad attraversare la Svizzera», sta creando un diffuso malumore nella cittadinanza.
Una situazione che ha spinto Alessandro Polo, Vera Bosshard, Davide Rossi e Gian Paolo Tommasini della Sezione di Mendrisio del Partito Popolare Democratico a presentare un'interrogazione al Municipio in merito, chiedendo da quanto tempo fosse a conoscenza del progetto e chi gestirà il centro (Confederazione o Cantone?).
Inoltre, consapevoli delle difficoltà generate dall'ospitare 150 persone sotto il medesimo tetto, il PPD chiede quali misure di controllo saranno adottate, se sarà previsto o meno l'impiego dell'esercito e chi gestirà i migranti nei weekend quando gli uffici della migrazione italiani sono chiusi.
Infine, considerato il fatto che ancora non si sa dove sorgerà la struttura, il PPD chiede al Municipio quali investimenti saranno necessari per mettere a norma la struttura e se lo stesso dovrà sostenere costi per la realizzazione e la manutenzione del futuro centro.
