Cerca e trova immobili

CANTONE / ITALIACrac Parmalat, l'assoluzione a Bellinzona che può valere milioni

25.07.17 - 15:36
L'ex manager, prosciolto in gennaio, ottiene risarcimenti cospicui e rischia di vedersi sbloccati anche i 30milioni fermi dopo il crac
Crac Parmalat, l'assoluzione a Bellinzona che può valere milioni
L'ex manager, prosciolto in gennaio, ottiene risarcimenti cospicui e rischia di vedersi sbloccati anche i 30milioni fermi dopo il crac

BELLINZONA - Lieto fine a sette zeri per Luca Sala (ex manager di Bank of America e del gruppo alimentare Parmalat, fallito nel 2003)? A quasi 14 anni dal crac della nota azienda italiana e delle relative inchieste di Milano, Parma e Bellinzona Sala potrebbe rientrare in possesso dei 30 milioni concretamente sequestratigli da anni all’estero: specie adesso che il Tribunale penale di Bellinzona lo assolve dal riciclaggio e lo indennizza con 21.400 franchi per quasi 5 mesi di detenzione in Svizzera. Come se non bastasse la Confederazione - riferisce il Corriere della Sera - lo risarcisce con ben 335.000 franchi per le spese legali; e soprattutto di fatto gli sblocca subito circa 6/7 dei 30 milioni congelati, e in prospettiva probabilmente anche gli altri bloccati per il processo parmense per bancarotta a Bank of America - appena iniziato ma gemello di quello che lo scorso 17 luglio a Parma ha già visto assolte dalla bancarotta sia Deutsche Bank sia Morgan Stanley con 9 loro manager.

La tesi delle inchieste milanesi e poi parmensi era appunto che le banche straniere (compresa bank of America) fossero state tra le cause dell'enorme crac europeo, e che le loro commissioni fossero state il prezzo dell’omertà che il gruppo di Calisto Tanzi pagava perché continuassero a tacere al mercato la realtà. Tesi, questa, bocciata dall’assoluzione delle banche a Milano e a Parma.

Anche il Tribunale penale di Bellinzona, a gennaio, ha sostenuto che «non vi sono riscontri circa la conoscenza da parte di Sala del fatto che i denari pervenuti in Svizzera potessero essere il frutto di polizze assicurative concluse al precipuo scopo di arrecare nocumento finanziario alle società del gruppo Parmalat». Lo stesso Tribunale ha sostenuto di «non vedere quel consapevole contributo di Sala che secondo l’accusa avrebbe procrastinato l’emersione del dissesto di Parmalat aumentandone l’indebitamento», anzi «agli atti vi sono invece riscontri di segno opposto» a favore di Sala, che viene cosò prosciolto da tutte le accuse.

E non solo. L'ex manager ottiene un rimborso di 335.000 franchi per le spese legali e 8.300 franchi di spese vive per partecipare al processo. E ancora, visto «il torto morale subìto da Sala in ragione della durata della carcerazione preventiva (...), una riparazione di 21.400 franchi con interessi del 5% dal 2008».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE